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News di Farmacovigilanza SERVIZIO
DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE A: Anestesia e Rianimazione - Ospedale di Treviglio AMIDO IDROSSIETILICO (HETASTARCH) E RISCHIO DI INSUFFICIENZA RENALE ACUTA Gli Autori di uno studio francese pubblicato nel numero di marzo 2001 di The Lancet riportano che l'uso di hetastarch, plasma artificiale, è associato ad un aumentato rischio di insufficienza renale acuta nei pazienti con sepsi o shock settico. L'amido idrossietilico con peso molecolare di 200 kDa, denominato hetastarch, è una sostanza colloide dotata di notevole forza oncotica e quindi capace di determinare un considerevole aumento del volume plasmatico. Lo studio ha coinvolto 129 pazienti, di età superiore ai 18 anni, ricoverati per sepsi o shock settico e che hanno richiesto l'uso di espansori volemici colloidali. I pazienti hanno ricevuto in maniera randomizzata hetastarch al 6% oppure gelatina al 3% e la dose media cumulativa è stata, rispettivamente, di 31 ml/kg e di 43 ml/kg. La maggior parte dei pazienti aveva un grado moderato di disfunzione renale dovuto alla sepsi, al momento del reclutamento nello studio. I risultati hanno dimostrato che il trattamento con hetastarch è associato ad un rischio aumentato di insufficienza renale acuta rispetto al trattamento con gelatina. Livelli significativamente più elevati di creatinina sono stati trovati nei pazienti trattati con hetastarch rispetto ai pazienti trattati con gelatina, mentre la necessità di trapianto renale e il tasso di mortalità erano simili nei due gruppi di pazienti. Nello studio non è stata evidenziata una relazione dose-dipendente tra hetastarch e il danno renale acuto. I ricercatori consigliano di evitare la formulazione di hetastarch da loro studiata, nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, nei quali è più prudente usare sostanze cristalloidi per reintegrare il volume plasmatico. Comunque, i ricercatori hanno osservato che l'uso di altri amidi idrossietilici più facilmente degradabili, come quelli con un peso molecolare e un grado di sostituzione più bassi, potrebbero non essere associati allo stesso tasso di rischio di danno renale di hetastarch. Fonte : Drugfacts.com/ 3 aprile 2001 Reactions 845 p. 5 NdR |