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REPORTS: NUOVI FARMACI INIBITORI DELLA COX-2


PRIMO REPORT DI EMORRAGIA GASTROINTESTINALE ASSOCIATA ALL'USO DI ROFECOXIB IN UNA PAZIENTE ANZIANA

Il trattamento farmacologico a base di rofecoxib per trattare l'osteoartrosi in una donna di 77 anni ha provocato emorragia del tratto gastrointestinale. Il rofecoxib è un potente inibitore selettivo della ciclo-ossigenasi 2 (COX-2) attivo per via orale. La donna dopo 3 settimane di trattamento con rofecoxib a dosaggi di 25 mg al giorno è stata ricoverata riportando melena ed ematemesi. La donna inoltre aveva ipotensione e valori di emoglobina di 11 g/dl, successivamente dopo circa 8 ore i livelli di emoglobina sono diminuiti a 8 g/dl. Una successiva analisi endoscopica del tratto gastrointestinale eseguita dopo circa 4 ore ha confermato una larga erosione dello stomaco con emorragia. Successivamente la donna ha ricevuto delle trasfusioni di sangue accompagnate da un trattamento farmacologico con omeprazolo.

10 LUGLIO 2001 REACTIONS,859 p. 11.

CELECOXIB: DISTURBI VISIVI

Gli autori di uno studio, pubblicato sul numero di gennaio 2001 di Pharmacotherapy, hanno identificato il primo caso di macchie colorate nel campo visivo in corso di trattamento con celecoxib. Una donna di 79 anni era in trattamento con celecoxib per disturbi alla schiena secondari a stenosi spinale. La donna era, inoltre, in trattamento con lisinopril, idroclorotiazide, hyoscyamine e prodotti del ginkgo biloba. La paziente ha manifestato macchie arancioni in entrambi i campi visivi due mesi dopo l'inizio della terapia con celecoxib (100 mg/due volte al giorno). A seguito dell'esame neurologico, eseguito quattro giorni dopo l'inizio dei disturbi visivi, è stata sospettata insufficienza vertebro-basilare. Ed è stato iniziato un trattamento con aspirina mentre celecoxib è stato sostituito con paracetamolo (acetaminofene). Tre giorni dopo, i disturbi visivi si erano risolti. Commento degli autori: i disturbi visivi associati all'uso di celecoxib includono visione offuscata, cataratta, congiuntiviti, e dolore oculare. (Lund BC, Neiman RF. "Visual disturbance associated with celecoxib". Pharmacotherapy 2001; 21: 114-5)

Fonte: http://www.drugfacts.com (1 marzo 2001)

VIOXX E CELEBREX

Durante l'annuale meeting dell'American College of Cardiology (ACC) è stato presentato uno studio su pazienti anziani, ipertesi e con artrosi, trattati con Vioxx (Rofecoxib) che ha mostrato che questi soggetti hanno un aumento medio della pressione arteriosa sistolica (approssimativamente di 3 mm Hg) statisticamente significativo rispetto ai pazienti trattati con Celebrex (Celecoxib). Inoltre, secondo i risultati mostrati, i pazienti trattati con Celebrex non hanno evidenziato un aumento medio della pressione arteriosa sistolica. Questo lavoro sarà pubblicato nel numero del 22 marzo dell'American Journal of Therapeutics. Lo studio è stato progettato per confrontare clinicamente le incidenze significative degli eventi cardiorenali (ipertensione ed edema) associati a trattamento con Celebrex (a 200 mg al giorno) e con Vioxx (a 25 mg al giorno), le posologie più frequentemente prescritte. Il lavoro presentato è stato effettuato in 6 settimane, è stato multicentrico, randomizzato, in doppio-cieco ed in parallelo, su circa 810 pazienti ipertesi e con artrosi. I soggetti avevano un'età di 65 o più anni, più della metà dei quali fra i 65 e i 74 anni, una popolazione che potrebbe essere rappresentativa della maggioranza dei pazienti con artrosi. La valutazione dei pazienti, per esaminare la funzionalità cardiorenale con la eventuale comparsa di edema e di ipertensione, è stata effettuata all'inizio della sperimentazione e poi a 1, 2 e 6 settimane. I risultati mostrano che il 9,5 % dei pazienti trattati con Vioxx hanno un aumento clinicamente significativo nella comparsa dell'edema, rispetto al 4,9 % dei pazienti trattati con Celebrex (p=0,014). La ditta produttrice del Vioxx ha dichiarato di confermare la sicurezza del farmaco sulla funzionalità cardiorenale, attraverso la ripubblicazione, su Today's News il 19/03/2001, di una loro relazione del giugno 2000. In quest'ultima è indicato che in un'analisi presentata alla European League Against Rheumatism (EULAR), il profilo di sicurezza renale del Vioxx non ha mostrato una differenza statisticamente significativa rispetto a quello del Celecoxib. Nello studio presentato all'EULAR è stata valutata l'efficacia del Vioxx a 12,5 mg (1 volta al giorno) ed a 25 mg (1 volta al giorno), del Celecoxib a 200 mg (1 volta al giorno) e dell'acetaminofene a 1.000 mg (4 volte al giorno). La sperimentazione è stata condotta su 382 pazienti con artrosi, il 41% dei quali avevano una storia di ipertensione. I risultati hanno mostrato che Vioxx è stato superiore a Celecoxib nell'alleviare il dolore notturno dovuto all'artrosi. Ulteriori risultati hanno mostrato che tutti i trattamenti sono stati ben tollerati. Non ci sono state differenze significative nè nell'incidenza degli effetti avversi tra i gruppi di trattamento nè nel numero di pazienti che hanno lasciato la sperimentazione per la loro comparsa. Non c'erano differenze significative nell'incidenza degli effetti renali, per esempio ipertensione ed edema, e non c'erano differenze significative nel numero di pazienti che avevano lasciato la sperimentazione per la loro comparsa. Rofecoxib e Celecoxib sono inibitori selettivi della ciclossigenasi 2 (Cox-2) che è responsabile della sintesi delle prostaglandine, mediatori del processo infiammatorio. La Cox-2 è espressa solo in alcuni tessuti: il cervello, il rene e l'apparato riproduttore. Entrambe sono molecole attive per via orale. Il Rofecoxib è indicato nel sollievo sintomatico nel trattamento dell'artrosi. Il Celecoxib è indicato nel trattamento sintomatico della osteoartrosi e dell'artrite reumatoide. Nella scheda tecnica del Rofecoxib è riportato che come nel caso di altri farmaci noti per inibire la sintesi delle prostaglandine, in alcuni pazienti che assumono il Rofecoxib sono stati osservati ritenzione idrica ed edema. Poichè il trattamento con il Rofecoxib può determinare ritenzione idrica, si consiglia usare cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione o nei pazienti che presentano un edema preesistente per qualsiasi altra ragione. A dosaggi giornalieri superiori a 25 mg, i rischi di sintomi gastro-intestinali, edema o ipertensione arteriosa sono aumentati. Tra gli effetti indesiderati riguardanti l'organismo in toto/sito aspecifico è riportato edema/ritenzione di liquidi. Nella scheda tecnica del Celecoxib è riportato che deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione e nei pazienti con edema preesistente di altra natura, poichè l'inibizione delle prostaglandine può causare un peggioramento della funzionalità renale e ritenzione di liquidi. Tra gli effetti indesiderati sistemici è riportato edema periferico/ritenzione di liquidi; tra quelli renali ed urinari, insufficienza renale acuta. Inoltre è sottolineato che l'esperienza sull'uso di Celecoxib in pazienti con compromissione della funzionalità renale è limitata. La farmacocinetica del farmaco non è stata studiata in pazienti con alterazione della funzionalità renale ma è improbabile che questa possa subire variazioni significative in questa popolazione. Si raccomanda pertanto cautela nel trattare pazienti con alterazione della funzionalità renale. L'impiego di Celecoxib in caso di grave alterazione della funzionalità renale è controindicato.

Fonte: Today's News del 19/03/2001