GRAVI REAZIONI AVVERSE AI FARMACI SI MANIFESTANO
ANCHE DOPO L'APPROVAZIONE DELL'FDA
 
   
 

Secondo un nuovo studio pubblicato su JAMA del 1 maggio 2002 la sicurezza di nuovi farmaci approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) in U.S.A. potrebbe non essere conosciuta con certezza finchè non siano trascorsi molti anni dalla loro commercializzazione [1].
La Dott.ssa Karen E. Lasser della Havard Medical School e colleghi hanno riportato che la stima della probabilità che un farmaco immesso nel mercato di recente abbia una black box warning (un avvertimento per il medico) o che venga ritirato era del 20% considerando un periodo di 25 anni.
Il Dott. David U Himmelstein, collega della Lasser, ha commentato: "Gli effetti collaterali di molti farmaci vengono scoperti dopo la loro approvazione e commercializzazione. Quindi la linea generale è di usare con molta attenzione i farmaci nuovi; probabilmente bisognerebbe usare farmaci vecchi fino a quando un farmaco nuovo non dimostri di offrire un beneficio maggiore".
Gli Autori hanno osservato che parecchi farmaci sono stati ritirati mentre, nello stesso momento, pazienti e medici venivano continuamente incoraggiati all'utilizzo di farmaci di nuova istituzione. La loro preoccupazione e mancanza di convinzione sul fatto che i farmaci recenti non si sono dimostrati in molte circostanze migliori di quelli in commercio da anni, li ha indotti a determinare sia la frequenza che il tempo di rilevazione dei nuovi effetti avversi catalogati come black box warning o che hanno richiesto il ritiro del farmaco dal mercato.
I ricercatori hanno analizzato l'incidenza degli avvisi black box nel Physicians' Desk Reference (PDR) dal 1975 al 2000, inoltre hanno calcolato la frequenza e i tempi del ritiro dei farmaci in questo periodo di tempo. Dei 548 farmaci approvati, Lasser et al. riportano che "il 56 (10,2%) hanno mostrato un nuovo effetto collaterale (black box) e 16 (2,9%) sono stati ritirati dal mercato".
Inoltre, sono si sono verificati in questo periodo 81 importanti cambiamenti alle indicazioni dei farmaci. Questi cambiamenti includono l'aggiunta di più di un avviso di black box per ciascun farmaco, oppure il suo ritiro. Un farmaco è stato considerato come "ritirato per ragioni di sicurezza" se la sospensione del farmaco è stata richiesta dall'FDA per motivi di salute pubblica o se il produttore ritira volontariamente il farmaco dal mercato in base all'identificazione di effetti avversi durante il suo utilizzo. Sono stati inclusi tutti i farmaci che l'FDA ha definito come "nuove entità molecolari". Sono compresi anche i farmaci inizialmente disponibili con ricetta e successivamente considerati farmaci da banco.
L'epatotossicità è la reazione avversa che più frequentemente ha causato la rimozione dei farmaci dal mercato e probabilmente rimane ancora la tossicità più importante che conduce al ritiro del prodotto o a modifiche del suo foglietto illustrativo. Sebbene epatotossicità rilevanti siano state spesso identificate dopo l'approvazione, l'interpretazione appropriata delle evidenze emerse nella fase di pre-marketing potrebbe aiutare ed evitare ciò.
L'analisi di Kaplan-Meyer ha rivelato che la metà delle modificazioni relative alle indicazioni dei farmaci sono avvenute durante i 7 anni successivi alla loro introduzione e che, tra quelli ritirati, la metà ha subito questo processo nei due anni successivi alla sua commercializzazione.
In tabella 1 sono riportati alcuni farmaci presi in considerazione nell'articolo, relativi all'ambito cardiovascolare.
Gli autori concludono: "a causa della frequenza di immissione sul mercato di nuovi farmaci per i quali sono stati in seguito scoperti nuovi effetti collaterali, la FDA dovrebbe innalzare la soglia di approvazione di nuovi farmaci, nel momento in cui esistano già terapie efficaci e sicure, o quando questi farmaci siano indicati per condizioni non gravi".
Himmelstein aggiunge che i medici dovrebbero essere attivi e informare i loro pazienti sulla possibile nocività dei nuovi farmaci. "Noi possiamo essere di aiuto informando i pazienti che le aziende farmaceutiche puntano a convincere la classe medica e gli utenti dell'efficacia e sicurezza d'uso dei loro prodotti. Noi vogliamo invece che i pazienti sappiano che una certa percentuale di questi farmaci si sono rivelati dannosi per loro e che è pertanto necessario utilizzarli con estrema cautela. Spesso ci viene detto che un farmaco nuovo è totalmente diverso dai precedenti, tuttavia le evidenze attuali mostrano che spesso i nuovi farmaci non sono superiori a quelli che stavamo già utilizzando".
Lasser e altri riportano, a titolo di esempio, che l'alosetrone cloridrato (non commercializzato in Italia) era associato a colite ischemica già prima della sua approvazione, e che la grepafloxacina cloridrato era stata approvata nonostante inducesse un aumento dell'intervallo QT e si fossero verificati due casi di morte possibilmente correlati all'uso del farmaco. Entrambi i farmaci sono stati successivamente ritirati dal mercato a causa di questi effetti avversi.
In un editoriale di accompagnamento, i Dott. Robert J. Temple e Martin H. Rimmel del Center for Drug Evaluation and Research Policy, FDA, Rockville, MD [2] concordano sulla necessità di una continua vigilanza e cautela nella prescrizione dei nuovi farmaci.
Comunque, i due editori ritengono che nei trials pre-marketing, condotti generalmente su circa duemila-tremila pazienti, solitamente "senza complicazioni", non vengono rilevati effetti avversi e abbastanza spesso cambiamenti post-marketing del foglietto illustrativo sono "inevitabili, ma dovrebbero essere meglio previsti utilizzando popolazioni di pazienti più vicini alla reale pratica medica di tutti i giorni".
La sorveglianza post-marketing dovrebbe essere completata, analizzata e resa nota ai medici. La data di approvazione del farmaco dovrebbe essere inclusa nel foglietto illustrativo e i cambiamenti di quest'ultimo dovrebbero essere evidenziati e datati. Inoltre, quando viene scoperto un effetto avverso serio, le indicazioni di tutti farmaci appartenenti alla stessa classe dovrebbero essere rivisti [1].
La sicurezza dei nuovi farmaci potrebbe essere compromessa dall'apparente incapacità delle aziende farmaceutiche di condurre studi post-marketing, richiesti dalla FDA quando sorgono dubbi sulla sicurezza durante la fase precedente all'approvazione.

L'analisi delle PDR non fornisce una reale rappresentazione
Temple e Himmel si sono anche domandati se la PDR costituisca una misura accurata e opportuna degli effetti avversi. Utilizzando la PDR per determinare l'intervallo di tempo tra l'approvazione del farmaco e i cambiamenti del foglietto illustrativo, si presenta inevitabilmente un errore a causa del ritardo tra questi cambiamenti e la stampa di una nuova edizione della PDR.
Commentando la segnalazione fatta da Lasser e colleghi relativa alla presenza nella PDR di black box warnings per alcuni ß-bloccanti quali timololo, atenololo e metaprololo e l'assenza di warnings per altri ß-bloccanti, quali cartelolo (non commercializzato in Italia), penbutololo e bisoprololo, Temple e Himmel non concordano con gli Autori nel ritenere che questa sia una incongruenza, perché il black box warning deve essere attribuito solo ai farmaci in cui si è realmente verificato l'evento avverso. In ogni caso questi warnings non hanno influenzato l'impiego fondamentale di questa classe di farmaci.
Essi notano che, sebbene la decisione di prescrivere nuovi farmaci dovrebbe tenere conto delle osservazioni di Lasser e altri, i medici dovrebbero "giudicare indipendentemente come interpretare" le informazioni disponibili nel periodo di tempo tra l'approvazione dei farmaci, i cambiamenti del foglietto illustrativo e l'elenco di ritiri dal mercato che Lasser e altri forniscono nelle loro tabelle.
I due editori suggeriscono con decisione che medici e pazienti dovrebbero considerare come dato di fatto la possibilità che i nuovi farmaci causino inaspettate e gravi reazioni avverse e pertanto dovrebbero porre maggiore attenzione a questo problema. Comunque, il riconoscimento di possibili rischi dovuti a un effetto avverso non noto non dovrebbe portare i medici a negare un trattamento nuovo ai loro pazienti.

Le reazioni avverse si verificano sempre
Temple e Himmel commentano che, sebbene Lasser e altri abbiano suggerito alla FDA di svolgere controlli più accurati e severi prima di approvare un nuovo farmaco, essi abbiano comunque fallito nello sviluppo pratico di questa idea. Non è chiaro infatti se gli autori ritengano che la maggiore efficacia di un nuovo farmaco verso il corrispondente deve essere il termine di paragone, se debbano essere richiesti ulteriori dati o se debba essere intrapresa qualche altra azione.
Temple e Himmel inoltre evidenziano che i cambiamenti recenti nello sviluppo dei farmaci dovrebbero proteggere da alcune delle cause verificatesi in precedenza che hanno indotto al ritiro di un farmaco. Per esempio, i farmaci sono ora sperimentati sia sugli animali che sugli uomini riguardo ai loro effetti sul prolungamento dell'intervallo QT, e i farmaci che inducono tale effetto non vengono approvati, oppure vengono approvati con la clausola di un costante monitoraggio. Allo stesso modo la possibilità che una nuova molecola inibisca gli enzimi epatici ed interagisca con altri farmaci sono ora "dettagliatamente esaminate", in modo che alcune di queste cause comuni di tossicità si potranno verificare con minor probabilità. Essi tuttavia concludono: "nessun miglioramento riuscirà ad eliminare completamente il rischio di eventi indesiderati". La FDA continua a fare affidamento sulle segnalazioni di effetti avversi riportate da medici, da altri operatori sanitari e da tutti coloro che possano aiutare a scoprire questi rischi il più presto possibile".

Conclusioni
La scoperta di nuovi effetti avversi, attraverso il monitoraggio dei farmaci, in particolare di quelli più innovativi, è da sempre considerato un momento di fondamentale importanza. I trials pre-marketing non sempre sono in grado di rilevare tutti i possibili effetti avversi, soprattutto quelli considerati "rari". L'approvazione di un nuovo farmaco necessita obbligatoriamente di studi clinici, svolti su un certo numero di volontari e pazienti per un determinato periodo di tempo. In questo modo possono essere evidenziate reazioni avverse tali da posticipare o evitare l'immissione sul mercato del nuovo prodotto farmaceutico. Bisognerebbe sicuramente porre una attenzione maggiore a questi eventi in quanto potrebbero essere alla base di effetti avversi "gravi" e mettere così in pericolo la salute pubblica. D'altra parte è pur vero che solo dopo l'introduzione sul mercato del farmaco si potrà avere un reale riscontro della sua sicurezza. Infatti gli studi pre-marketing, sebbene svolti secondo le procedure stabilite, non sono in grado di analizzare tutte le possibili variabili presenti nella popolazione che sarà esposta al farmaco. Spesso l'associazione con altri farmaci o l'interruzione della somministrazione portano, in soggetti "predisposti", al verificarsi di un evento avverso. Resta pertanto un nodo di fondamentale importanza la precoce segnalazione fatta dai diversi operatori sanitari in merito a possibili reazioni avverse riscontrate. I medici devono valutare attentamente la possibilità di somministrare ad un paziente un farmaco "nuovo", in particolare nel caso in cui vi siano valide alternative sul mercato, e, quando questa decisione viene presa, devono monitorare lo stato di salute del paziente.


REFERENZE

1. Lasser KE, Allen PD, Woolhandler SJ, et al.
TIMING OF NEW BLACK BOX WARNINGS AND WITHDRAWALS FOR PRESCRIPTION MEDICATIONS
.
JAMA 2002; 287:2215-2220

ABSTRACT
CONTEXT: Recently approved drugs may be more likely to have unrecognized adverse drug reactions (ADRs) than established drugs, but no recent studies have examined how frequently postmarketing surveillance identifies important ADRs. OBJECTIVE: To determine the frequency and timing of discovery of new ADRs described in black box warnings or necessitating withdrawal of the drug from the market. DESIGN AND SETTING: Examination of the Physicians' Desk Reference for all new chemical entities approved by the US Food and Drug Administration between 1975 and 1999, and all drugs withdrawn from the market between 1975 and 2000 (with or without a prior black box warning). MAIN OUTCOME MEASURES: Frequency of and time to a new black box warning or drug withdrawal. RESULTS: A total of 548 new chemical entities were approved in 1975-1999; 56 (10.2%) acquired a new black box warning or were withdrawn. Forty-five drugs (8.2%) acquired 1 or more black box warnings and 16 (2.9%) were withdrawn from the market. In Kaplan-Meier analyses, the estimated probability of acquiring a new black box warning or being withdrawn from the market over 25 years was 20%. Eighty-one major changes to drug labeling in the Physicians' Desk Reference occurred including the addition of 1 or more black box warnings per drug, or drug withdrawal. In Kaplan-Meier analyses, half of these changes occurred within 7 years of drug introduction; half of the withdrawals occurred within 2 years. CONCLUSIONS: Serious ADRs commonly emerge after Food and Drug Administration approval. The safety of new agents cannot be known with certainty until a drug has been on the market for many years.

2. Temple RJ, Himmel MH.
SAFETY OF NEWLY APPROVED DRUGS. IMPLICATION FOR PRESCRIBING.
JAMA 2002; 287:2273-2275