INSTANCES OF ACUTE URINARY RETENTION SEEN
WITH USE OF COX-2 INHIBITORS
 
 
Gruenenfelder Jennifer, McGuire Edward J, Faerber Gary J.
Journal of Urology 2002; 168:1106

 
   
 

I 3 casi segnalati e presentati in questa pubblicazione suggeriscono che l'uso di inibitori della cicloossigenasi-2 (COX-2 inibitori) può causare ritenzione urinaria acuta. Tuttavia, questo effetto collaterale potrebbe essere limitato a quei pazienti che presentano già una alterata funzionalità della vescica.
Il primo paziente, una donna di 89 anni con problemi clinici multipli, è arrivato al pronto soccorso lamentando una ridotta minzione ed incontinenza. Due giorni prima della comparsa dei sintomi, la paziente aveva iniziato ad assumere rofecoxib per un dolore alla spalla. E' stato inserito un catetere urinario per facilitare lo svuotamento della vescica. Dopo aver rimosso il catetere quattro giorni più tardi, la paziente aveva riacquistato completamente la capacità di eliminare l'urina.
Il secondo caso riguardava una donna di 72 anni che aveva sviluppato ritenzione urinaria, mentre era in ospedale per un'ischemia. Cinque giorni prima della dimissione, la paziente aveva iniziato un trattamento con rofecoxib per un dolore agli arti inferiori. 24 giorni dopo l'interruzione della terapia, la ritenzione urinaria della paziente era completamente risolta.
Il terzo caso era rappresentato da un uomo di 75 anni per il quale si era osservato un peggioramento nei sintomi a carico dell'apparato urinario dopo aver assunto celecoxib per alleviare il dolore da artrite. Anche questa volta la minzione era ritornata normale dopo aver interrotto l'assunzione del farmaco.
Gli inibitori della cicloossigenasi hanno dimostrato di avere effetti dannosi sul rene, ma non sono stati riportati ad oggi dati su un loro coinvolgimento nella disfunzione clinica della vescica. Gli autori di questa pubblicazione rilevano che tutti i pazienti avevano già delle patologie che potevano causare una disfunzione della vescica. Si pensa che la concomitante somministrazione di un inibitore della COX-2 abbia ridotto ulteriormente la funzionalità del muscolo detrusore, inducendo ritenzione urinaria. Sebbene sia improbabile che questi composti possano causare un tale effetto in soggetti con una normale attività della vescica, i COX-2 inibitori dovrebbero essere considerati in una diagnosi differenziale di ritenzione urinaria.
In studi in vitro è stato dimostrato che le prostaglandine possono indurre delle contrazioni toniche lente della muscolatura della vescica, e un pre-trattamento di queste fasce muscolari con inibitori delle prostaglandine riduce il tono muscolare e la contrattilità. Altri ricercatori hanno osservato che la capacità della vescica e la compliance possono essere aumentate in animali trattati con inibitori della cicloossigenasi. Studi condotti sull'uomo hanno dimostrato una efficacia terapeutica per il trattamento dell'instabilità del muscolo detrusore e gli spasmi post-operatori della vescica con altri farmaci antinfiammatori non steroidei.
E' bene tuttavia rilevare che dai trials clinici, che hanno arruolato migliaia di soggetti, non è emersa alcuna evidenza che rofecoxib aumenti il rischio di ritenzione urinaria acuta. Inoltre l'esperienza post-marketing con il farmaco in oggetto non ha evidenziato nessuna crescita di tale rischio. Da un punto di vista del meccanismo d'azione, è plausibile che i farmaci che riducono i livelli di prostaglandine possano indurre ritenzione urinaria.