Tang
T, Lee J, Dickinson R
J R Soc Med 2003; 96:294-295
Tra le complicanze emorragiche della terapia con warfarina, l'emorragia
retroperitoneale a livello dei muscoli addominali e iliaci può
essere particolarmente difficile da diagnosticare e da gestire.
PRIMO CASO Un uomo, in salute, di 75 anni con valvola aortica meccanica
e protesi bilaterali alle anche, è stato ricoverato in ospedale
per dolore all'anca destra, debolezza alle gambe, stanchezza, nausea e
vomito. Il paziente era in terapia con warfarina per una tromboprofilassi.
Era già stato visitato 5 giorni prima del ricovero in una clinica
ortopedica per il dolore all'anca e in questa occasione i riflessi agli
arti inferiori e le radiografie erano risultati normali. Al paziente sono
stati prescritti dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed in
seguito è stato inserito nella lista d'attesa per un intervento
di revisione della protesi. Al momento del ricovero presentava anche oliguria,
ma era stabile dal punto di vista emodinamico. L'articolazione dell'anca
destra era flessa con mobilità diminuita e inoltre riportava parestesia
al di sopra della coscia anteriore. L'ecografia rivelava la presenza di
un ematoma in sede iliaca. La somministrazione di warfarina è stata
subito sospesa.
SECONDO CASO Una donna di 73 anni è stata ricoverata in
ospedale dopo una caduta, lamentando dolore e debolezza alla gamba sinistra.
La paziente assumeva warfarina per una sostituzione delle valvole cardiache,
mitralica e aortica, in seguito a cardiopatia reumatica. Al momento della
visita, la donna presentava fibrillazione atriale con mormorio sistolico
della mitrale e della tricuspide e inoltre epatomegalia pulsatile. L'esame
ecografico ha rivelato la presenza di un ematoma a livello del quadrante
inferiore sinistro dell'addome che si estendeva fino all'inguine, al di
sotto del legamento inguinale. Le dimensioni del fegato apparivano invece
nella norma. La paziente ha ricevuto plasma fresco congelato e tre unità
di sangue. Al momento della dimissione, il dolore alla gamba sinistra
era ancora presente.
TERZO CASO Una donna di 69 anni è ricorsa alle cure ospedaliere
dopo 5 giorni di nausea, vomito e dolore localizzato nella parte destra
dell'addome. La paziente dichiarava di aver subito due interventi alla
valvola aortica per endocardite batterica ed era in terapia con warfarina.
Il suo medico generico le aveva recentemente prescritto ciprofloxacina
per un'infezione urinaria. Al momento del ricovero le sono stati somministrati
plasma e sangue fresco congelati e dall'esame ecografico è emerso
un ematoma nella parte destra dell'addome e della zona iliaca e una leggera
idronefrosi a livello del rene destro. Alla dimissione la paziente presentava
parestesia alla coscia anteriore, ma non debolezza residua.
COMMENTO E' noto che l'indice terapeutico di warfarina è
ristretto e la sua attività anticoagulante viene facilmente alterata
da farmaci (come gli antibiotici) e da patologie concomitanti quali una
disfunzione renale o epatica. Misurazioni frequenti dell'International
Normalized Ratio (INR) rappresentano il metodo migliore per evitare
complicanze emorragiche.
Il motivo per cui warfarina causi emorragie retroperitoneali non è
stato ancora ben chiarito; ciò che si conosce è la tendenza
del farmaco a generare uno stato di debolezza dei tessuti vascolare e
connettivo. I casi qui riportati dimostrano come questo stato emorragico
retroperitoneale venga mal diagnosticato, inizialmente, come dolore all'anca
o infiammazione addominale acuta. Del resto un ematoma può causare
localmente ostruzione dell'uretere e insufficienza renale acuta, oppure
compressione del nervo femorale, con conseguente riduzione della potenza
del muscolo quadricipite femorale e parestesia del corrispondente distretto
cutaneo. Attualmente questo effetto collaterale causato da warfarina viene
inibito con successo attraverso la somministrazione, per infusione, di
un concentrato di fattori II, VII, IX e X.
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