DECESSO DOPO SOMMINISTRAZIONE DI LABETALOLO E NIFEDIPINA

FATALITY FROM ADMINISTRATION OF LABETALOL AND CRUSHED EXTENDED-RELEASE NIFEDIPINA
Schier JG, Howland MA, Hoffman RS, Nelson LS
The Annals of Pharmacotherapy 2003; 37:1420-1423

OBIETTIVO
Riportare il caso in cui l'assunzione di nifedipina a rilascio prolungato e labetololo ha contribuito al decesso di una paziente.

IL CASO
Una donna di 38 anni con vari disturbi medici si è presentata in ospedale in uno stato di difficoltà respiratoria acuta; è stata fatta una diagnosi di polmonite con edema polmonare acuto. Dopo una prima stabilizzazione delle condizioni, la paziente ha iniziato ad assumere per via orale idralazina, labetalolo e nifedipina a rilascio prolungato. Tutte queste compresse venivano prima polverizzate e poi assunte attraverso un sondino nasogastrico. La paziente ha iniziato a manifestare una bradicardia che peggiorava sempre più, accompagnata da ipotensione, fino ad avere un arresto cardiaco asistolico, ma è stata rianimata. Il mattino seguente le è stata nuovamente somministrata, sempre attraverso il sondino nasogastrico, un'altra dose polverizzata di labetalolo e nifedipina a rilascio prolungato. È ricomparsa bradicardia sempre più grave con ipotensione che ha portato al decesso della paziente.

DISCUSSIONE
La somministrazione di una compressa polverizzata di nifedipina a rilascio prolungato ha indotto in una paziente una grave ipotensione. La contemporanea somministrazione di labetalolo ha impedito l'aumento compensatorio della frequenza cardiaca.
La ripetuta somministrazione di nifedipina a rilascio prolungato, con la stessa modalità che aveva indotto la crisi ipotensiva, sottolinea una carenza fondamentale degli operatori sanitari nella conoscenza e nella comprensione degli aspetti farmacocinetici e farmacodinamici dei sistemi a rilascio prolungato. L'uso della scala delle probabilità di Naranjo ha indicato una correlazione altamente probabile tra l'ipotensione della paziente e l'errata somministrazione della terapia a base di nifedipina e labetalolo.

CONCLUSIONI
La contemporanea somministrazione di un beta-bloccante e di un bloccante dei canali del calcio può avere effetti sinergici. Le relative proprietà di forme farmaceutiche orali a rilascio prolungato vengono meno se polverizzate, rendendo così il farmaco subito biodisponibile in tutta la sua totalità.
Assume un ruolo fondamentale la conoscenza e la comunicazione delle nozioni scientifiche tra infermieri, medici e farmacisti sui meccanismi dei farmaci a rilascio controllato e sulle modalità della loro somministrazione.