FISH
OIL INTERACTION WITH WARFARIN
The Annals of Pharmacotherapy 2004; 38:50-52
OBIETTIVO Riportare il caso di un aumento rilevante dell'International
Normalized Ratio (INR) in una paziente che ha assunto olio di pesce
e warfarin.
IL CASO Una donna, bianca, di 67 anni ha assunto warfarin per un
anno e mezzo a causa di attacchi ischemici transienti ricorrenti (TIA).
La sua storia medica includeva ipotiroidismo, iperlipidemia, osteopenia,
ipertensione e coronaropatia, un infarto miocardico inferiore nel 1995
con conseguente angioplastica, un intervento chirurgico all'arteria femorale
e un'ernia. Durante i primi 5 mesi di terapia con warfarin 1,5 mg/die
la paziente presentava un INR definito terapeutico. Successivamente ha
raddoppiato la dose di olio di pesce assunto, da 1000 mg/die a 2000 mg/die,
senza altra modifica nella dieta, nello stile di vita o nelle terapie
farmacologiche. Nell'arco di un mese l'INR è aumentato da 2,8 a
4,2 per poi ritornare a 1,6 in una settimana dopo aver ridotto l'apporto
di olio di pesce.
DISCUSSIONE L'integrazione con olio di pesce dovrebbe avere un
effetto aggiuntivo sull'azione anticoagulante indotta da warfarin. Si
tratta di un acido grasso poliinsaturo omega-3 che contiene acido eicosapentaenoico
e acido docosaexaenoico. Questo acido grasso può agire sull'aggregazione
piastrinica e/o sui fattori della coagulazione vitamina k-dipendenti.
Gli acidi grassi omega-3 sono in grado di ridurre la biosintesi del trombossano
A2 nelle piastrine ed i livelli del fattore VII della coagulazione.
CONCLUSIONI Questo caso rivela un significativo aumento nell'INR
dopo assunzione di una dose doppia di olio di pesce. I pazienti che seguono
una terapia anticoagulante con warfarin dovrebbero essere informati sui
possibili problemi legati alla contemporanea assunzione di integratori
alimentari e di prodotti della medicina alternativa.
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