LEVOFLOXACIN-INDUCED
TENDON RUPTURE:A CASE REPORT AND REVIEW OF THE LITERATURE Gold L, Igra H J
Am Board Fam Pract 2003; 16:458-460
CONTESTO
Recentemente è aumentata la tendenza, da parte dei medici, di prescrivere
terapie a base di antibiotici appartenenti alla classe dei fluorochinoloni; una
scelta motivata soprattutto dal favorevole profilo farmacocinetico di questi composti,
in termini di eccellente assorbimento gastrointestinale, elevata penetrazione
tessutale ed attività ad ampio spettro. Tuttavia ciò ha portato
ad un uso esteso ed indiscriminato, determinando così un aumento della
resistenza batterica e del tasso di morbilità correlata al farmaco. IL
CASO Un uomo di 88 anni è stato ricoverato in ospedale per un ascesso
addominale drenante ricorrente. L'analisi ha confermato la presenza di una fistola
enterocutanea a causa della quale è stato necessario un intervento di resezione
del colon destro. Il paziente presentava una storia precedente di ipotiroidismo,
Parkinson, demenza, osteoporosi e carcinoma prostatico trattato con leuprolide.
Al momento del ricovero assumeva levotiroxina, carbidopa/levodopa, donepezil,
sodio alendronato, calcio, fludrocortisone, aspirinetta e vitamina E. Dopo l'intervento
chirurgico al paziente era stata somministrata e.v. levofloxacina 500 mg/die in
associazione con cefazolina, per 5 giorni, seguiti poi da altri 5 giorni di levofloxacina
orale sempre allo stesso dosaggio. Già durante la terapia in ospedale era
stata osservata la comparsa di dolore a livello dell'anca sinistra, ma una settimana
dopo la dimissione il paziente si ripresentava al pronto soccorso per un edema
del polpaccio e dell'anca sinistra accompagnato da dolore alla flessione plantare.
L'indagine mediante doppler non individuava la presenza di trombi, né dalla
radiografia è emersa una frattura. Al paziente veniva diagnosticato uno
strappo muscolare e veniva dimesso con la prescrizione di celecoxib 100 mg/2 volte
die per il dolore e di furosemide 20 mg/die per trattare l'edema. Dopo due
settimane il paziente ritornava in ospedale con un forte dolore alla gamba sinistra,
soprattutto a livello del tendine di Achille, edematosa, ricoperta da eritema
e molto calda fino al ginocchio. Il sospetto di una tendinopatia causata dall'antibiotico
chinolonico levofloxacina è stato confermato dalla RMN che ha evidenziato
uno strappo di due centimetri del tendine di Achille. Poiché il soggetto
non rappresentava un buon candidato per un intervento chirurgico, si ricorreva
ad una orthosis piede-ginocchio-anca per 3 mesi, seguita da fisioterapia DISCUSSIONE
I meccanismi patologici responsabili della tendinopatia indotta dagli antibiotici
chinolonici sembrano essere multifattoriali. Secondo alcuni studi sono implicati
processi ischemici, tossici e degenerativi della matrice cellulare (lesioni del
tendine con edema interstiziale e necrosi). Si è osservato infatti che
la rottura del tendine causata da questi farmaci si verifica più spesso
in aree meno vascolarizzate e che quindi, in quanto tali, supportano meglio un
processo ischemico. In uno studio in vitro, l'esposizione del tessuto tendineo
a ciprofloxacina ha determinato una diminuzione dal 60% al 68% della proliferazione
dei fibroblasti, dal 36% al 48% della sintesi del collagene e dal 14% al 60% della
sintesi dei proteoglicani. I fattori di rischio per una tendinopatia/rottura
tendinea sono rappresentati soprattutto da una concomitante terapia con steroidi
e da insufficienza renale. A ciò si aggiungono anche età, carenza
di magnesio, iperparatiroidismo, assunzione di diuretici, malattia vascolare periferica,
artrite reumatoide, diabete mellito ed attività sportiva eccessiva.
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