LONG-TERM
RISKS ASSOCIATED WITH BIOLOGIC RESPONSE MODIFIERS USED IN RHEUMATIC DISEASES
Imperato AK, Smiles S, Abramson SB
Curr Opin Rheumatol 2004; 16:199-205
Il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfaTumor Necrosis Factor-alpha),
è una citochina pro-infiammatoria che viene sintetizzata da diversi
tipi di cellule in risposta a stimoli infettivi o infiammatori.
Sebbene, a livelli fisiologici, il TNF-alfa svolga un ruolo importante
nella difesa immunitaria e nella guarigione delle ferite, un eccesso nella
sua produzione può portare a conseguenze sfavorevoli. Il TNF-alfa
è coinvolto nella patogenesi e nella progressione dell'artrite
reumatoide.
L'introduzione in terapia nel 1998 degli antagonisti del TNF-alfa ha avuto
un impatto significativo sul trattamento dell'artrite reumatoide.
Attualmente, sono disponibili in terapia tre antagonisti del TNF-alfa
che agiscono legando e neutralizzando il TNF:
Etanercept,
una proteina costituita da due molecole di recettore p75 del TNF-alfa
fuse con il frammento Fc di una IgG1, è stato
approvato per la terapia dell'artrite reumatoide, l'artrite psoriatica,
la spondilite anchilosante e l'artrite cronica giovanile.
Infliximab,
è un anticorpo IgG1k monoclonale chimerico, umano-murino,
che si lega con alta affinità sia alla forma solubile, che a quella
transmembrana del TNF-alfa. In vivo Infliximab forma rapidamente complessi
stabili con il TNF-alfa, processo che porta alla perdita dell'attività
biologica del TNF-alfa. Il suo uso è stato approvato nell'artrite
reumatoide e nel morbo di Crohn.
Adalimumab,
è un anticorpo IgG1k monoclonale di derivazione umana,
approvato per l'artrite reumatoide.
Quando
l'utilizzo di questi farmaci è diventato più esteso, si
sono manifestati gravi problemi di sicurezza legati all'insorgenza di
eventi avversi non frequenti, che non erano apparsi nei principali studi
clinici propedeutici alla registrazione. Questi eventi avversi comprendono
il rischio di infezioni gravi e di riattivazione di malattie granulomatose,
in particolare la tubercolosi, che si possono presentare con una sintomatologia
atipica.
E' stata riportata un'aumentata incidenza di linfoma non-Hodgkin dopo
trattamento farmacologico con gli antagonisti del TNF-alfa, sebbene i
pazienti con artrite reumatoide attiva e di lunga durata siano già
predisposti a questa forma tumorale.
Sono stati segnalati rari casi di una sindrome simile al lupus eritematoso
sistemico, che di solito si manifesta in seguito alla sospensione del
trattamento con antagonisti del TNF-alfa. Inoltre, ci sono stati casi
di crisi convulsive e di pancitopenia.
All'uso di questi farmaci sono stati associati casi di insufficienza cardiaca
congestizia e di malattie demielinizzanti (inclusi casi di leucoencefalite
multifocale progressiva, una rara malattia demielinizzante che può
manifestarsi in pazienti immunocompromessi).
È, quindi, necessario eseguire una maggiore sorveglianza post-marketing
di questi eventi avversi, a causa della loro gravità, per determinare
il rischio reale della loro insorgenza e per stabilire se sia il caso
di rivalutare il profilo rischio-beneficio degli antagonisti del TNF-alfa.
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