VALPROATE
LINKED WITH INCREASED RISK OF NONALCOHOLIC LIVER DISEASE
Luef GJ, Waldmann M, Sturm W, Naser A, et al.
Ann Neurol 2004; 55:729-732
I risultati di un piccolo studio confermano da un lato le indicazioni
di lavori precedenti che evidenziavano aumenti di peso corporeo in seguito
a terapia con acido valproico, dall'altro mostrano anche come i soggetti
trattati con questo farmaco possano presentare un rischio maggiore di
sviluppare una steatosi epatica non alcolica. Questa patologia epatica
è stata recentemente considerata come un altro sintomo della resistenza
all'insulina; l'assunzione continua di acido valproico può causare
un aumento del peso corporeo e la comparsa di resistenza all'insulina,
ma fino ad ora non c'erano dati disponibili su una possibile interazione
tra farmaco e steatosi epatica non alcolica.
I ricercatori hanno quindi arruolato 45 soggetti non diabetici che presentavano
epilessia focale o generalizzata trattata con carbamazepina e acido valproico
(n=22) (gruppo 1) oppure con acido valproico in monoterapia (n=23) (gruppo
2). L'esame ecografico ha evidenziato il danno epatico in 14 pazienti
del gruppo 2 e in 5 pazienti del gruppo 1; nei restanti soggetti non è
stata osservata la presenza di alcuna steatosi. In particolare i pazienti
del gruppo 2 presentavano livelli di steatosi più alti, rispetto
a quelli del gruppo 1. In entrambi i casi i soggetti con steatosi avevano
un indice di massa corporea (IMC) maggiore di quelli senza danno epatico
e il dato ecografico sottolineava una significativa correlazione positiva
con l'IMC, sia nel caso della popolazione dell'intero studio (p<0,001),
sia nel gruppo trattato solo con acido valproico (p<0,003), come in
quello che ha assunto entrambi i farmaci (p<0,001).
Sulla base di questi dati si può quindi concludere che il rischio
di sviluppare una steatosi epatica non alcolica sembra aumentare nei soggetti
epilettici trattati con acido valproico.
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