LITHIUM
INTOXICATION AS A RESULT OF AN INTERACTION WITH ROFECOXIB
Bravo A, Egger S, Krähenbühl S, et al.
The Annals of Pharmacotherapy 2004; 38:1189-1193
OBIETTIVO Riportare il caso di un'intossicazione da litio
in una paziente affetta da disturbo bipolare e in terapia anche con rofecoxib.
IL CASO Una donna di 68 anni, affetta da disturbo bipolare, in
terapia da molti anni con litio, carbamazepina, pipamperone e mirtazapina,
è stata trattata con rofecoxib 25 mg due volte al giorno per un
dolore alla gamba. Durante la prima settimana di trattamento la paziente
ha cominciato a mostrare ipocinesia progressiva e tremore, curati con
propranolo. Di conseguenza ha poi sviluppato bradicardia, trattata con
isoproterenolo. Nel frattempo i suoi livelli serici di litio sono raddoppiati
rispetto a quelli osservati prima dell'inizio della terapia con rofecoxib,
con effetti disastrosi a carico dei reni. Dopo la sospensione di litio
e di rofecoxib i valori di laboratorio e i sintomi neurologici sono migliorati
fino a raggiungere la normalità nell'arco di due giorni. La stima
della causalità obiettiva ha rivelato una possibile relazione tra
uso concomitante dei due farmaci e la comparsa dei sintomi.
DISCUSSIONE Fino ad oggi sono stati segnalati soltanto tre casi
di intossicazione reversibile da litio come conseguenza di una possibile
interazione con rofecoxib o celecoxib, il cui meccanismo molto probabilmente
è correlato all'inibizione della sintesi renale di prostaglandine,
importanti per il mantenimento della perfusione renale e della funzione
tubulare. L'alterazione del flusso ematico a livello renale, causando
una riduzione della percentuale di filtrazione renale, e l'aumento dell'assorbimento
a livello del tubulo prossimale, costituiscono i principali meccanismi
con cui gli inibitori della ciclossigenasi-2 (COX-2) riducono la clearance
del litio.
CONCLUSIONI La contemporanea somministrazione di litio e di rofecoxib
può determinare un'intossicazione da litio, soprattutto in pazienti
con una preesistente alterata funzionalità renale e/o un volume
intravascolare ridotto.
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