ANGIOEDEMA
ASSOCIATED WITH ANGIOTENSIN-CONVERTING ENZYME INHIBITOR USE
Cicardi M, Zingale LC, Agostoni A et al.
Arch Intern Med 2004; 164:910-913
I farmaci inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE)
sono associati ad episodi di angioedema potenzialmente rischiosi per la
vita. Sono però disponibili pochi dati sugli esiti di tale effetto
una volta che il paziente ha cambiato terapia.
I ricercatori di questo lavoro hanno quindi condotto un'analisi retrospettiva
che ha coinvolto 64 soggetti che presentavano angioedema durante l'assunzione
di un ACE-inibitore. Di questi, 54 sono stati seguiti durante un follow-up
medio di 11 mesi (range 1-80 mesi): 26 soggetti hanno sostituito l'ACE-inibitore
con un farmaco bloccante del recettore dell'angiotensina II, 14 con un
calcio-antagonista e 14 con altri farmaci antiipertensivi.
L'angioedema è completamente sparito o si è drasticamente
ridotto in 46 pazienti (85%); nel caso dei restanti 8, per 2 si è
concluso che responsabile dell'angioedema non fosse l'uso di un ACE-inibitore,
ma un'altra causa sconosciuta; per 4 si è parlato di angioedema
idiopatico in quanto persisteva indipendentemente dal trattamento farmacologico
e senza alcuna causa apparente; per altri 2 l'angioedema è persistito
dopo la sostituzione del farmaco con un composto bloccante del recettore
dell'angiotensina II, ma è scomparso non appena è stata
sospesa l'assunzione di quest'ultimo.
In conclusione smettere di assumere questi farmaci ha rappresentato, per
la percentuale maggiore dei soggetti arruolati, la scelta migliore per
il controllo dell'angioedema indotto. Solo in un piccolo numero di pazienti
il fenomeno non è scomparso anche dopo la sostituzione dell'ACE-inibitore
con un bloccante del recettori dell'angiotensina II.
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