SEVERE
NECROTISING LEUCOCYTOCLASTIC VASCULITIS IN A PATIENT TAKING BOSENTAN IL
CASO Una donna di 47 anni soffre dal 1998 di una grave forma di
ipertensione polmonare idiopatica; ha sempre rifiutato il trattamento
con prostanoidi e il trapianto di polmoni. Il suo decorso clinico è
stato mantenuto stabile soltanto con acenocumarolo e metolazone. Nel 2002
è stata sottoposta a cateterizzazione cardiaca destra (pressione
arteriosa polmonare media 68 mmHg, indice cardiaco 2.0 l/min/m2,
saturazione dell'ossigeno venoso 51%, mancanza di vasoreattività)
ed ha iniziato ad assumere bosentan 62,5 mg/due volte die, a cui è
stato poi aggiunto spironolattone. Dopo quattro settimane la paziente
riusciva a percorrere 380 metri in sei minuti, rispetto ai 338 metri di
prima dell'intervento. Il dosaggio di bosentan venne aumentato fino a
125 mg/due volte die, ma dopo quattro giorni cominciò a manifestare
un certo prurito ad entrambe le gambe sulle quali, dopo altri tre giorni,
apparvero le tipiche lesioni da vasculite. Una biopsia della pelle ha
evidenziato la presenza di vasculite leucocitoclastica e la terapia con
bosentan è stata immediatamente sospesa, mentre la paziente ha
continuato ad assumere acenocumarolo e i diuretici. Le macchie della pelle
sono progressivamente migliorate fino a scomparire del tutto nell'arco
delle successive settimane. |