ANTIOXIDANT
SUPPLEMENTS FOR PREVENTION OF GASTROINTESTINAL CANCERS: A SYSTEMATIC REVIEW
AND META-ANALYSIS
Bjelakovic G, Nikolova D, Simonetti RG, Gluud C
The Lancet 2004; 9441:1219-1228
VITAMINS
TO PREVENT CANCER: SUPPLEMENTARY PROBLEMS
Forman D, Altman D
The Lancet 2004; 9441:1193-1194 (Editoriale)
Da una stima risulta che in Gran Bretagna una donna su tre e un uomo su
quattro fanno uso di integratori dietetici per motivi di salute. L'analisi
di 14 trial su questi prodotti, assunti in forma di pillole, da 170.000
persone ha rivelato che vi è stato un aumento del 6% nel tasso
di mortalità. Sebbene non siano state valutate le cause dei decessi,
i ricercatori hanno evidenziato che gli integratori non forniscono alcuna
protezione nei confronti del tumore all'intestino.
Gli autori dello studio hanno stimato che per ogni milione di persone
che assumono integratori, 9.000 potrebbero morire prematuramente. Tale
stima è riferita ai livelli basali di decessi prematuri nella popolazione
generale.
Lo studio prevedeva un'analisi sistematica degli studi clinici randomizzati
nei quali gli integratori vitaminici ad azione antiossidante venivano
confrontati contro placebo nella prevenzione dei tumori gastro-intestinali.
L'utilizzo di agenti antiossidanti nella prevenzione del cancro nasce
dall'osservazione che una dieta ricca di frutta e verdure (che hanno un
buon contenuto di sostanze antiossidanti), sembra essere associata ad
una riduzione dell'incidenza dei tumori. Infatti, alla base dell'insorgenza
di tumori, potrebbe essere implicato lo stress ossidativo, in quanto è
in grado di indurre mutazioni genetiche, promuovere la cancerogenesi e,
in alcuni tipi cellulari, portare a morte cellulare (apoptosi).
Le vitamine sono nutrienti organici essenziali per un metabolismo normale
e per mantenere uno stato di salute buono. Ma gli esperti dicono che esiste
una grossa differenza tra gli effetti fisiologici a lungo termine di piccole
quantità ingerite con la dieta a partire dall'infanzia e quelli
dei dosaggi farmacologici degli stessi micronutrienti assunti per pochi
anni nell'età adulta.
La metanalisi condotta da Bjelakovic e coll. ha rivelato che l'integrazione
di beta-carotene (che viene convertito in vitamina A all'interno dell'organismo),
vitamina A, vitamina C e vitamina E, somministrate da sole o in associazione
non sembra apportare benefici nella prevenzione dei tumori gastrointestinali;
piuttosto, questi antiossidanti, assunti come integratori, sembrano aumentare
nel complesso il rischio di mortalità. Il selenio potrebbe rappresentare
un'eccezione in quanto potenzialmente induce una riduzione dei tumori
gastrointestinali, ma questo risultato potrebbe essere affetto da errori
dovuti alla scarsa qualità metodologica di tre dei quattro trial
valutati.
In particolare, la combinazione di beta-carotene e vitamina A aumentava
il tasso di mortalità del 30%, mentre la combinazione di beta-carotene
e vitamina E lo aumentava del 10%.
Una possibile spiegazione risiede nel fatto che il fabbisogno di antiossidanti
varia notevolmente tra i diversi individui, in base ai livelli circolanti
di radicali liberi. Coloro che hanno elevati livelli ematici di radicali
liberi necessitano di un apporto extra di vitamine per neutralizzarli,
mentre in coloro che ne hanno livelli bassi, i supplementi vitaminici
potrebbero, paradossalmente, proteggere le cellule cancerose ed avere
effetti cancerogeni.
Nell'editoriale comparso sullo stesso numero di The Lancet gli
autori osservano che questi risultati sono "drammatici". L'ipotesi
che i supplementi vitaminici potrebbero non solo non far bene, ma addirittura
uccidere coloro che li utilizzano è spaventosa, soprattutto se
si pensa al largo uso che se ne fa.
Gli integratori potrebbero essere utili in casi specifici come nelle donne
in gravidanza e negli anziani, che potrebbero non essere in grado di assumere
un livello adeguato di vitamine con la dieta.
Per la maggior parte delle persone che non seguono una dieta bilanciata,
non sembrano esserci grossi vantaggi legati all'uso di integratori.
I risultati dello studio di Bjelakovic e coll. sono comunque preliminari
e non forniscono evidenze sufficienti per dimostrare il rischio connesso
all'assunzione di integratori.
I
PRO E I CONTRO DELLE VITAMINE
Le vitamine possono essere liposolubili o idrosolubili. Le vitamine liposolubili
(A, D, E e K) vengono assorbite dall'organismo attraverso meccanismi strettamente
correlati a quelli deputati all'assorbimento dei lipidi. Esse vengono
accumulate nel fegato da dove vengono mobilizzate molto lentamente.
Le vitamine idrosolubili (C e complesso B) vengono utilizzate dall'organismo
molto velocemente e le quantità in eccesso vengono prontamente
eliminate per via renale. Assumere un largo eccesso di vitamina C o del
complesso B, superiore alla quantità che l'organismo è in
grado di assorbire, implica soltanto un arricchimento delle urine.
Vitamina A. Essenziale per la crescita, lo sviluppo delle
ossa, la visione notturna e l'integrità della pelle. Si trova nel
fegato, nelle uova, nei derivati del latte, nei vegetali intensamente
colorati di rosso, di verde e di giallo. La carenza causa disturbi dermatologici,
danni alla vista, e può aumentare il rischio di cancro. Nei casi
di overdose risulta tossica e può provocare vertigini, nausea,
vomito e danni alle ossa, alla cute e al sistema nervoso.
Beta-carotene. Si trova in frutta e verdura gialla. Viene
convertito in vitamina A all'interno dell'organismo.
Vitamina C. E' essenziale per la sintesi del collagene,
la proteina di base delle ossa, delle cartilagini, dei tendini e dei legamenti.
Si trova soprattutto negli agrumi, nei pomodori, nelle patate, nei cavolfiori
e nei cavolini di Bruxelles. La carenza provoca stanchezza, perdita di
peso, irritabilità, sanguinamento gengivale, pelle ruvida e perdita
di tessuto muscolare. In casi estremi provoca scorbuto.
Alte dosi, oltre i 2 mg al giorno, possono provocare cefalea e diarrea.
L'utilizzo a lungo termine aumenta il rischio di calcolosi renale.
Vitamina E. Aiuta a prevenire danni alle membrane cellulari,
la formazione di coaguli e di placche aterosclerotiche. Si trova negli
oli vegetali, nell'avocado, e nella soia. Viene prodotta anche dai batteri
della flora intestinale. La sua deficienza facilita la formazione di lividi
ed emorragie; può aumentare il rischio di frattura dell'anca nelle
donne. Ad alte dosi può favorire emorragie, eritemi e prurito.
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