RECURRENT
ACUTE PANCREATITIS POSSIBLY INDUCED BY ATORVASTATIN AND ROSUVASTATIN.
IS STATIN INDUCED PANCREATITIS A CLASS EFFECT?
Singh S, Nautiyal A, Dolan JG
JOP. J Pancreas (Online) 2004; 5:502-504
CONTESTO
Pochi dati sono disponibili riguardo l'incidenza nella popolazione di
pancreatite indotta da farmaci. Essi sono correlati all'eziologia della
patologia in circa l'1,4-2% dei casi.
Le statine sono farmaci generalmente ben tollerati. Pochi casi di pancreatite
acuta sono stati associati causalmente a atorvastatina, fluvastatina,
lovastatina, simvastatina e pravastatina. Ad oggi non sono mai stati riportati
in letteratura casi indotti da rosuvastatina.
Scopo del presente lavoro è quello di presentare un caso di pancreatite
in terapia con rosuvastatina in una paziente che aveva avuto un episodio
precedentemente con atorvastatina.
CASE REPORT
Una donna di 77 anni presentava dolori addominali, nausea e vomito da
qualche giorno. La sua storia medica era significativa per ipertensione,
iperlipemia, ipotiroidismo, colecistectomia effettuata 10 anni prima e
impianto di pacemaker. Non riportava uso di alcolici o traumi. Non c'era
una storia familiare di pancreatiti. La terapia all'ammissione comprendeva
rosuvastatina, zolpidem, enalapril, levotiroxina sodica e salsalato (antinfiammatorio
non steroideo). Era allergica alla penicillina. La paziente aveva di recente
iniziato la terapia con rosuvastatina e il dosaggio era stato aumentato
da 10 a 20 mg/die.
Gli esami di laboratorio mostravano livelli elevati di lipasi (2.036 U/L,
range di riferimento: 16-63 U/L) e amilasi (1.157 U/L, range di riferimento:
20-104 U/L). ALT, AST e bilirubina erano normali, come pure l'emocromo,
il profile metabolico, colesterolo, trigliceridi, creatin chinasi, CA
19-9 e CEA. L'ecografia rivelava un edema pancreatico diffuse senza necrosi
o calcificazioni, consistente con una pancreatite acuta.
Venne interrotta la terapia con rosuvastatina, ritenuta la possibile causa
della pancreatite, e la paziente mostrò segni di miglioramento.
Un'anamnesi attenta rivelò che la paziente aveva avuto un episodio
simile un anno prima, possibilmente associata ad atorvastatina, che era
stata sospesa.
Alcuni mesi dopo le veniva appunto prescritta rosuvastatina per l'ipercolesterolemia
e l'aumento della dose aveva scatenato il secondo episodio acuto.
Quindi il primo dechellange con atorvastatina, il rechallange con rosuvastatina
ed il successivo dechallenge implicavano fortemente le statine come causa
eziologica di pancreatite in entrambi gli episodi.
Alla paziente in dimissione venne sconsigliata una terapia futura con
qualsiasi statina.
DISCUSSIONE
La pancreatite indotta da farmaci rappresenta l'1-2% di tutti i casi di
pancreatite. Molti farmaci sono stati chiamati in causa, ma la mancanza
di un rechellange, di dati statistici consistenti o di evidenze da studi
sperimentali non hanno mai permesso di trarre conclusioni definitive su
molti di essi.
Usando il metodo di Nebeker, recentemente pubblicato, gli autori hanno
stabilito un nesso di causalità probabile tra evento avverso e
rosuvastatina in questa paziente. Nei trial clinici con la statina si
è osservata un'incidenza dell'1% di pancreatiti.
L'esatto meccanismo con cui le statine indurrebbero la pancreatite non
è certo, ma in alcuni casi è stata proposta come causa scatenante
un'interazione tra farmaci. La durata del trattamento fino all'insorgenza
dell'evento acuto varia da un giorno fino a mesi, come in questa paziente.
Il decorso clinico generalmente non è grave.
Poiché l'associazione tra pancreatite e statine è basata
solo su case report non si sa se il rischio associato alle singole molecole
sia differente. Sebbene l'effetto di classe non sia stato dimostrato,
non dovrebbe essere più prescritta alcuna altra statina ad un paziente
che ha sviluppato questa reazione avversa con un farmaco della stessa
classe.
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