ACUTE
MYOCARDIAL INFARCTION ASSOCIATED WITH ALBUTEROL
Fisher A, Davis M, McGill D
The Annals of Pharmacotherapy 2004; 38:2045-2049
OBIETTIVO Riportare un caso di infarto miocardico acuto (IMA) successivo
all'assunzione di albuterolo in un paziente senza malattia cardiaca pregressa.
IL CASO Una donna, bianca, di 84 anni, senza precedenti di malattia
cardiaca, è stata trattata con albuterolo 5 mg/ogni due ore e ipratropio
bromide 500 µg nebulizzati con ossigeno, per il peggioramento di
una sindrome polmonare ostruttiva cronica. Le condizioni respiratorie
sono migliorate rapidamente, ma dopo la sesta dose di albuterolo la paziente
ha cominciato a sviluppare un senso di costrizione al petto sempre più
crescente. L'ECG ha evidenziato un innalzamento del segmento ST nelle
derivazioni V2-V3 con conseguente aumento dei livelli ematici di troponina
I e di creatina chinasi. Dall'angiografia coronarica non è emersa
alcuna ostruzione delle arterie coronariche né trombosi, mentre
la ventricolografia sinistra ha evidenziato una consistente ipocinesia
anteriore con danno miocardico anteriore. Un successivo ecocardiogramma
ha mostrato una ipocinesia anteriore, anterosettale e apicale, sebbene
in presenza di un ventricolo sinistro di dimensioni normali. Una stima
della causalità obiettiva ha rivelato che albuterolo era una probabile
causa di IMA.
DISCUSSIONE Una ricerca su MedLine (1966-febbraio 2004) ha evidenziato
sei casi di IMA associati ad albuterolo. La possibile patogenesi di necrosi
del miocardio indotta dal farmaco in oggetto include l'attivazione di
recettori adrenergici ß2 cardiaci e periferici, con conseguenti
effetti cronotropici ed inotropici e vasodilatazione con ridistribuzione
del flusso ematico coronarico. Albuterolo può anche causare ipocaliemia
ed altre alterazioni metaboliche ed elettriche, come il prolungamento
dell'intervallo QT. Tali effetti possono risultare particolarmente dannosi
in soggetti con ipossia, ipercapnea e malattia cardiaca pre-esistente.
CONCLUSIONI Sebbene l'IMA sia una reazione collaterale rara della
terapia con albuterolo, i medici dovrebbero porre particolare attenzione
all'impiego di agonisti ß2-adrenergici a dosi elevate e soprattutto
dovrebbero monitorare i pazienti mediante EGC e valutazione di possibili
alterazioni dei parametri metabolici.
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