I DATI DI UNA NUOVA METANALISI ATTRIBUISCONO
UN RISCHIO CARDIOVASCOLARE SIGNIFICATIVO A VALDECOXIB



Fonte: theheart.org, 10 novembre 2004


Una nuova metanalisi di trial sul farmaco inibitore della COX-2 valdecoxib ha suggerito che è anche l'uso di questo coxib è associato ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari maggiori. L'assunzione del farmaco sembra inoltre essere associata alla comparsa della Sindrome di Stevens-Johnson, un grave disturbo allergico cutaneo, con una incidenza superiore rispetto agli altri farmaci anti-COX-2.
Questi dati sono stati presentati dal Dr Garret FitzGerald (Università della Pennsylvania, Philadelphia) all'American Heart Association Scientific Sessions 2004.
La metanalisi comprende 2 studi controllati con placebo sull'uso di valdecoxib per il controllo del dolore in pazienti con CABG e numerosi studi clinici, sempre placebo-controllati, sull'utilizzo del farmaco in pazienti con artrite.
I risultati hanno mostrato che valdecoxib era associato ad un rischio più che doppio di infarto miocardico (IM) o ictus (rischio relativo 2,19), con un intervallo di confidenza che escuteva l'1, quindi statisticamente significativo. L'autore ha puntualizzato che il valore del rischio era maggiore di quello osservato con rofecoxib (1,96) nello studio APPROVe, evidenza che ha portato al ritiro del farmaco dal mercato. Egli ritiene che "This is a time bomb waiting to go off".
Entrambi i trial condotti nei pazienti CABG testavano una combinazione di valdecoxib e del suo pro-farmaco, quest'ultimo somministrato inizialmente per avere un'insorgenza dell'effetto più veloce. Il primo dei due studi è stato pubblicato lo scorso anno e mostrava un cluster di eventi CV nel gruppo in valdecoxib. Il secondo studio non è stato pubblicato, ma la casa farmaceutica ha reso disponibile alcuni dati che confermano la presenza di eventi avversi CV nel gruppo in coxib. Gli altri studi erano già stati valutati in una precedente metanalisi da White.

Numero di soggetti inclusi nella metanalisi

STUDI
Valdecoxib
Placebo
Primo studio CABG
311
151
Secondo studio CABG
1088
548
White (solo studi placebo-controllati)
4531
1142


Numero di eventi CV (IM e ictus)

STUDI
Valdecoxib
Placebo
RR
IC 95%
Primo studio CABG
14
2
3,51
0,79-16
Secondo studio CABG
17
3
2,88
0,84-10
White (solo studi placebo-controllati)
14
2
1,77
0,40-7,8
Metanalisi, p=0,11
.
.
2,19
1,19-4,03

Quando i trial sono stati valutati per l'eterogeneità, questa non era significativa.
Lo stesso autore sostiene che i pazienti CABG siano come "i canarini nelle miniere di carbone", in quanto ci si aspetta che la probabilità di rilevare un segnale di aumentato rischio CV con gli inibitori delle COX-2 sia collegato al grado di attivazione del sistema emostatico nel paziente; se il rischio trombotico è elevato, come appunto nei pazienti CABG, è quindi più facile osservare un effetto se c'è. Il cluster di questi eventi nei pazienti CABG è esattamente il tipo di segnale di cui dovremmo preoccuparci.
Questa metanalisi è stata effettuata prima che fossero resi pubblici i risultati dello studio APPROVe, quindi in un contesto diverso da quello attuale. I risultati della metanalisi con valdecoxib non hanno la stessa valenza del trial prospettico APPROVe con rofecoxib, anche se il numero di pazienti è doppio. Tuttavia il peso delle prove si è decisamente spostato verso l'ipotesi che il rischio cardiovascolare possa aumentare con tutti i farmaci della classe dei coxib.
L'autore non ritiene che al momento questi farmaci debbano essere ritirati dal mercato, ma invoca un attento monitoraggio da parte delle istituzioni competenti ed invita i medici ad evitare prescrizioni a lungo termine e nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare.

Pfizer ha pubblicato un articolo (riportato di seguito) sul New York Times nel quale sostiene che la metanalisi abbia disegnato delle conclusioni sulla sicurezza di valdecoxib non supportate da evidenze scientificamente validate, in quanto basate anche su informazioni non pubblicate e quindi non sottoposte a revisione scientifica indipendente. Infatti la precedente metanalisi di White aveva dimostrato che il farmaco non era associato ad un'aumentata incidenza di eventi trombotici rispetto ai NSAID non selettivi o al placebo.


PFIZER STATEMENT ON BEXTRA® (VALDECOXIB)
14 Novembre 2004

Pfizer Inc said a New York Times article published today draws unsubstantiated conclusions about the cardiovascular safety of its COX-2 medicine Bextra and is based on information that has not been published in a medical journal or subject to independent scientific review.
In contrast, the White et al. analysis published earlier this year in the peer-reviewed American Journal of Therapeutics1 stated that short-and intermediate-term treatment with Bextra was not associated with an increased incidence of thrombotic events relative to nonselective NSAIDs or placebo in osteoarthritis and rheumatoid arthritis patients. This conclusion was based on evaluation of a clinical trials database that includes nearly 8,000 patients treated with Bextra for durations ranging from 6 to 52 weeks.
"Pfizer has shared Bextra clinical results in a timely manner with regulatory authorities both in the United States and worldwide," said Joseph Feczko, MD, Pfizer's president of worldwide development. "In addition, in an October 15 communication, a comprehensive summary of currently available data was provided to healthcare professionals in the United States." This communication included information regarding the White analysis as well as the results of studies in several surgical settings. As previously announced, Pfizer has committed to conducting further studies to confirm the longer-term cardiovascular safety profile of Bextra in patients who require chronic treatment for arthritis with a COX-2-specific inhibitor.
The Food and Drug Administration plans to convene an advisory committee in February 2005 to review the cardiovascular safety of all COX-2 inhibitors. "We look forward to a scientific and reasoned evaluation in this appropriate setting," Dr. Feczko said.

Additional Information on Bextra
Bextra is contraindicated in patients who have demonstrated allergic-type reactions to sulfonamides; in patients with known hypersensitivity to valdecoxib; and in patients who have experienced asthma, urticaria, or allergic-type reactions after taking aspirin or NSAIDs because severe, rarely fatal, anaphylactic-like reactions to NSAIDS are possible in such patients. In rare cases, serious skin reactions can occur. Fatalities due to Stevens-Johnson syndrome and toxic epidermal necrolysis have been reported. If an allergic reaction is suspected or if there are other severe or unusual symptoms while taking Bextra, a patient should call his or her doctor or other healthcare professional immediately.

DISCLOSURE NOTICE: The information contained in this document is as of November 10, 2004. Pfizer assumes no obligation to update any forward-looking statements contained in this document as a result of new information or future events or developments.
This document contains forward-looking information. A list and description of risks and uncertainties relating to matters discussed in this document can be found in the Company's Annual Report on Form 10-K for the fiscal year ended December 31, 2003, and in its periodic reports on Forms 10-Q and 8-K.