CELECOXIB SEMBRE EFFICACE E SICURO PER IL TRATTAMENTO
DELL'ARTRITE IN PAZIENTI CON COLITE ULCEROSA



CELECOXIB SHOWS SAFETY, EFFICACY FOR ARTHRITIS PAIN IN PATIENTS WITH ULCERATIVE COLITIS
Peggy Peck
ACG 69th Annual Scientific Meeting; Novembre 2004


Dopo due mesi di articoli, comunicazioni e dichiarazioni sul pericolo potenziale degli inibitori delle COX-2, uno studio presentato al 69° congresso scientifico dell'American College of Gastroenterology riporta che celecoxib rappresenta una scelta sicura per il trattamento del dolore cronico nei pazienti in remissione da colite ulcerosa.
E' importante notare però che i risultati dello studio sono basati su un trattamento a breve termine.
222 pazienti sono stati arruolati nello studio presso 34 centri clinici degli USA. Di questi, 217 sono stati inclusi nell'analisi. Celecoxib non ha stimolato riacutizzazioni della colite e non sono state osservate differenze significative con il gruppo placebo degli Mayo Clinic score (MC) clinici e alla sigmoidoscopia flessibile. Il tasso di recidive nel braccio in placebo era del 5%, mentre nel braccio in celecoxib del 3%.
Nello studio in doppio cieco, a gruppi paralleli, 110 pazienti sono stati randomizzati al trattamento con 200 mg di celecoxib 2 volte al giorno, mentre 107 pazienti al trattamento con placebo.
Tutti i pazienti presentavano un punteggio MC clinico per la colite ulcerose inferiore a 3, erano endoscopicamente quiescenti con un punteggio MC alla sigmoidoscopia tra 0 ed 1 ed erano in terapia di mantenimento per la patologia. Avevano una storia di utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (NSAID) per artrite, artralgia o altra forma di dolore cronico.
L'end point primario dello studio era l'esacerbazione, definita come punteggio MC clinico di 5 o più e come aumento di 1 punto o più nell'altro MC score.
I pazienti in celecoxib mostravano una riduzione media di 0,28 del punteggio MC per i sintomi, mentre nei pazienti in placebo i punteggi diminuivano mediamente di 0,44 punti (p=0,37).
53 pazienti nel gruppo in trattamento attivo e 54 nel gruppo di controllo furono sottoposti a biopsia. La maggior parte dei rilievi bioptici indicò la presenza di infiltrato infiammatorio cronico (grado 1), ma l'istologia rilevò un aumento della gravità della malattia nei pazienti in placebo.
I pazienti con colite ulcerosa spesso soffrono di dolore per artrite o artralgia e fanno uso frequente di NSAID; gli autori sostengono che celecoxib costituisca una buona alternativa a questi farmaci.
Il periodo di studio però non è stato sufficientemente lungo per valutare i rischi cardiovascolari eventualmente connessi all'uso del coxib.
Harris Clearfield, un professore della Drexel University College of Medicine di Philadelphia, in Pennsylvania, sostiene che il problema dell'uso analgesico è importante in questi pazienti, a causa del fatto che l'artrite è una comorbidità frequente; ma la maggior parte di essi stava assumendo NSAID da periodi lunghi, quindi lo studio non può determinare l'efficacia e la sicurezza di celecoxib per un utilizzo a lungo termine.
Nonostante questo, egli pensa di poter prescrivere ora il coxib ai pazienti con colite ulcerosa in fase di remissione con maggiore tranquillità, considerando però un monitoraggio attento degli eventi avversi in caso di utilizzo cronico o per lunghi periodi.