STATINE RESPONSABILI DELLO SVILUPPO DI POLIPI NASALI




STATINS AND NASAL POLYPS
Bucca C, Marsico A, Brussino L. et al.
Annals of Internal Medicine 2005; 142:310-311

CONTESTO La chemotassi degli eosinofili rappresenta l'evento cruciale nello sviluppo di poliposi nasale correlata a sinusite cronica iperplastica eosinofilica. Numerose statine, inclusa atorvastatina, inibiscono la differenziazione delle cellule T-helper 1 e inducono la polarizzazione delle cellule T-helper 2 e la produzione di citochine, quali l'interleuchina 5 (IL-5), in grado di promuovere l'attivazione e la chemotassi degli eosinofili.
IL CASO Una donna, di 57 anni, affetta da rinosinusite non allergica (livelli serici bassi di IgE totali e specifiche, risultati negativi dei test allergici e presenza di neutrofili e di Staphylococcus aureus nei lavaggi nasali) e da asma, si è presentata in ospedale per un improvviso riacutizzarsi della condizione patologica. Dopo due settimane di trattamento con amoxicillina-acido clavulanico, corticosteroidi e beta 2-agonisti per inalazione, le condizioni della paziente sono rientrate nella norma. Sei mesi dopo, la paziente è ritornata in ospedale a causa di una grave ostruzione nasale persistente con poliposi bilaterale estesa ed aumentati livelli di ossido nitrico esalato, nonostante il trattamento a lungo termine con corticosteroidi. I polipi sono stati rimossi chirurgicamente e l'esame istologico ha evidenziato un edema rilevante ed un infiltrato infiammatorio con predominanza di eosinofili. Dopo un mese dall'intervento i polipi sono ricomparsi, sempre accompagnati da eosinofilia persistente. In questa sede la paziente ha dichiarato di essere in terapia lipolipemizzante con atorvastatina; dopo tre settimane dall'interruzione dell'assunzione della statina, i sintomi nasali sono notevolmente migliorati, i polipi scomparsi e nei prelievi nasali un numero ridotto di eosinofili e neutrofili.
DISCUSSIONE Questo rappresenta il primo caso di poliposi nasale correlata all'assunzione di statine le quali, probabilmente, oltre ad avere un effetto lipolipemizzante, hanno anche proprietà antinfiammatorie ed immunomodulatorie. Tali proprietà includono (1) l'inibizione della differenziazione delle cellule T-helper 1 e (2) la polarizzazione delle cellule T-helper 2 con conseguente aumento della produzione di citochine da parte delle cellule T-helper 2 (IL-4, IL-5 e IL-10) che promuovono l'attivazione e la chemotassi degli eosinofili. Questo meccanismo costituisce l'evento cruciale nello sviluppo di sinusite cronica iperplastica eosinofilica.
CONCLUSIONI Le statine possono portare allo sviluppo di sinusite cronica iperplastica eosinofilica spostando le proprietà infiammatorie dal fenotipo T-helper 1 al fenotipo T-helper 2.