UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA DISCUTE IL RISCHIO TROMBOEMBOLICO ASSOCIATO ALL'ASSUNZIONE DEGLI INIBITORI SELETTIVI DELLA COX-2


RELATIVE THROMBOEMBOLIC RISKS ASSOCIATED WITH COX-2 INHIBITORS
Jones SC
The Annals of Pharmacotherapy 2005, 39:1249-1259


OBIETTIVI Esaminare la letteratura clinica sugli inibitori della cicloossigenasi 2 (COX-2) al fine di determinare se la maggiore incidenza di eventi tromboembolici è universale con l'intera classe di farmaci.
SORGENTE DI DATI E' stata condotta una ricerca su MEDLINE (1996-Marzo 2005) di pubblicazioni in inglese che trattano l'efficacia o la sicurezza di questi farmaci.
SELEZIONE DELLO STUDIO ED ESTRAZIONE DEI DATI Sono stati valutati dati di sperimentazioni cliniche controllate, randomizzate e in doppio cieco, così come studi caso-controllo e di coorte retrospettivi che hanno determinato la sicurezza cardiovascolare degli inibitori della COX-2.
RISULTATI Sono stati analizzati diciassette studi pubblicati e da ciascun trial sono stati estratti i dati sulla sicurezza cardiovascolare. Il meccanismo con il quale gli inibitori della COX-2 potrebbero indurre un evento tromboembolico è probabilmente multifattoriale e coinvolge (1) affinità di legame per le diverse isoforme di COX-2, (2) dose deli farmaco, (3) durata della terapia e (4) rischio cardiovascolare del paziente.
Le evidenze supportano l'associazione tra eventi avversi cardiovascolari e uso di celecoxib, valdecoxib e rofecoxib. Il rischio, comunque, non risulta equamente distribuito tra i farmaci. Vista la relativa poca numerosità dei dati, gli effetti cardiovascolari di lumiracoxib e etoricoxib rimangono incerti.
CONCLUSIONI Ciascun inibitore della COX-2 ha il suo specifico profilo di rischio cardiovascolare. Dai dati disponibili risulta che celecoxib è l'inibitore selettivo della COX-2 più sicuro se appropriatamente prescritto alla dose più bassa possibile e per il minor tempo di terapia nei soggetti senza controindicazioni.