ULCERATIONS
WITH PEGYLATED INTERFERON INJECTIONS INFREQUENT BUT IMPORTANT TO NOTE
Fonte: Reuters Health Information, 22 luglio 2005
Peg-interferone alfa-2b può, in rari casi, causare lo sviluppo
di necrosi cutanee al sito di iniezione. Questo è quanto si ricava
dall'esame di una serie di case report pubblicati nel numero di luglio
del Journal of the American Academy of Dermatology. Anche se questa
complicazione è infrequente, medici e pazienti devono essere messi
al corrente che può verificarsi e che sarà necessario sospendere
le iniezioni di farmaco per consentire la completa risoluzione della necrosi.
Sono stati descritti i casi di 5 pazienti che hanno sviluppato tali ulcerazioni.
Tre di loro soffrivano di epatite C cronica e due avevano una leucemia
mielocitica cronica. Quattro pazienti sono stati in grado di proseguire
la terapia, mentre uno dei soggetti affetti da leucemia mielocitica si
è trovato costretto a sospenderla perché le ulcere non si
erano rimarginate. In due casi è stato necessario ridurre il dosaggio,
per gli altri due invece è bastata un semplice cambiamento del
sito di iniezione.
Le cause di queste ulcerazioni restano poco chiare. Si era pensato ad
una eccessiva coagulazione, ma una biopsia cutanea ha rivelato la presenza
di trombi solamente in uno dei casi citati. Ci potrebbe essere il coinvolgimento
di una reazione infiammatoria locale immuno-mediata, con infiltrazione
di eosinofili e occasionalmente vasculite; infatti, nel caso di peg-interferone
alfa-2b, potrebbero giocare un ruolo importante i mediatori dell'infiammazione
indotti da una prolungata presenza di interferone. Va inoltre considerato
che prurito e altre reazioni cutanee al sito di iniezione sono comuni
anche con i pegilati di altri principi attivi.
La prevenzione della necrosi cutanea indotta da Peg-interferone alfa-2b
richiede un opportuno allenamento per autosomministrazione, il cambio
più frequente possibile del sito di iniezione e un'attenta osservazione
in caso di comparsa di eritema persistente per più giorni.
|