GLI INTEGRATORI DIETETICI CONTENENTI EFEDRINA E GUARANA' MODIFICANO NEGATIVAMENTE IL METABOLISMO ED ALCUNI PARAMETRI CARDIOVASCOLARI


SHORT-TERM METABOLIC AND HEMODINAMYC EFFECTS OF EPHEDRA AND GUARANA COMBINATIONS
Haller CA, Jacob III P, Benowitz NL et al-
Clinical Pharmacology and Therapeutics 2005; 77:560-571



Secondo uno studio pubblicato su Clinical Pharmacology and Therapeutics , gli integratori alimentari contenenti alcaloidi dell'efedra e caffeina, solitamente utilizzati per dimagrire, causano importanti modificazioni a livello cardiovascolare e metabolico. Tali effetti potrebbero essere preoccupanti in individui ipertesi, predisposti all'aterosclerosi o intolleranti al glucosio, condizioni peraltro intimamente connesse allo stato di obesità. Anche se l'FDA ha bandito l'uso di prodotti derivanti dall'efedra negli integratori alimentari indicati nelle diete dimagranti, questi sono ancora ottenibili dalla medicina cinese ma huang ed efedrina sintetica è acquistabile in Internet. Guaranà è una pianta che contiene caffeina.
Ricercatori americani hanno arruolato 16 adulti sani per uno studio di farmacodinamica a tre bracci. I soggetti sono stati suddivisi in tre gruppi e destinati ad assumere placebo, xenadrina RFA (un integratore che, tra i vari componenti, prevede anche 25,4 mg di alcaloidi dell'efedra e 185 mg di caffeina) o estratto di efedra (23,2 mg totali di alcaloidi) più guaranà (167 mg di caffeina) ad orari stabiliti (alle 9,00 e alle 14,00 per i giorni dello studio). Il massimo aumento della pressione arteriosa sistolica registrato è stato di 11,5 mm Hg a distanza di 8 ore dalla somministrazione di efedra e guaranà, mentre per la diastolica sono stati registrati due aumenti, uno di 7,3 mm di Hg 90 minuti dopo l'ingestione di efedra e guaranà e uno di 7,1 mm Hg 8 ore dopo l'assunzione di xenadrina. Inoltre, a 5 ore dall'assunzione, si è verificato un aumento della frequenza cardiaca di 8,9 battiti al minuto dopo xenadrina e di 9,4 battiti al minuto dopo efedra e guaranà. Gli integratori in questione hanno causato l'aumento dei livelli di glucosio postprandiale, della concentrazione plasmatica di insulina e di acidi grassi liberi, mentre si sono ridotte in modo significativo le concentrazioni seriche di potassio. Questi effetti potrebbero esacerbare alcune condizioni correlate all'obesità come l'insulino-resistenza e la sindrome metabolica. In contesti di inadeguato apporto di potassio, come il digiuno o le diete, l'ipokaliemia potrebbe degenerare. Infatti, una ipokaliemia significativa aumenta il rischio di aritmie cardiache letali, in particolare se vengono cosomministrati farmaci simpaticomimetici che stimolano il muscolo cardiaco.