CASO DI NEURITE OTTICA IN CONCOMITANZA CON ETANERCEPT E ISONIAZIDE


OPTIC NEURITIS WITH CONCURRENT ETANERCEPT AND ISONIAZID THERAPY
Noguera-Pons R, Borrás-Blasco J, Romero-Crespo I, et al.
The Annals of Pharmacotherapy, published online, 1 November 2005



OBIETTIVO Riportare un caso di neurite ottica associata ad una terapia con etanercept ed isoniazide.
RIASSUNTO DEL CASO Un uomo di 55 anni con una diagnosi di artrite reumatoide è stato trattato con farmaci antinfiammatori non steroidei, sulfasalazina, metotrexate per via orale, leflunomide e deflazacort. Quattro mesi prima del ricovero il suo Disease Activity Score era di 6,06 e per questo motivo è stata presa in considerazione la terapia con etanercept. Tre mesi prima, per una tubercolosi latente, gli erano state prescritte isoniazide 300 mg/die e piroxidina 50 mg/die. Il trattamento con etanercept 25 mg sottocute una volta a settimana è stato avviato 5 giorni dopo l'inizio della terapia con isoniazide.
Due settimane prima del ricovero il paziente ha lamentato annebbiamento della vista a sinistra. Dieci giorni dopo la situazione è peggiorata ed il paziente è stato ricoverato. L'acutezza visiva di entrambi gli occhi era 0,7 e l'esito dell'esame campimetrico è risultato compatibile con una neurite ottica. La risonanza magnetica al cervello ha rivelato la presenza di lesioni da demielinizzazione.
Durante il decorso clinico la neurite ottica è diventata bilaterale. Il trattamento con etanercept è stato interrotto e isoniazide è stata sostituita con rifampina 600 mg/die. Il paziente è stato curato con metilprednisolone emisuccinato endovena 1 g/die per 5 giorni seguito da prednisolone per via orale, ottenendo un miglioramento soggettivo inferiore al recupero dell'acutezza visiva dell'occhio sinistro. La terapia con prednisolone è stata protratta per tre settimane, diminuendone gradualmente il dosaggio.
DISCUSSIONE Non vi sono fattori fisiologici che possano aver predisposto il paziente allo sviluppo di una neurite ottica e non è stato riscontrato uno stato di demielinizzazione o una sottostante malattia sistemica. Vi sono scarse probabilità che una neurite ottica sia una manifestazione precoce di sclerosi multipla dato il decorso clinico del soggetto e gli esiti negativi della diagnostica per immagini. Inoltre, vi è una stretta relazione temporale fra l'esposizione alla terapia con etanercept/isoniazide e la comparsa dei sintomi. Dopo l'interruzione della stessa, le condizioni generali del paziente sono migliorate. L'uso della scala di probabilità di Naranjo ha giudicato come "possibile" la relazione causale fra l'esposizione ai farmaci e l'evento avverso.
CONCLUSIONI I pazienti che iniziano una terapia con isoniazide ed etanercept dovrebbero essere strettamente monitorati per evitare la comparsa di eventi avversi neurologici; in ogni caso la terapia va prontamente interrotta in caso di neurite ottica.