PENICILLINA G HA PROVOCATO LA MANIFESTAZIONE DI UNA REAZIONE DI JARISCH-HERXHEIMER


PENICILLIN-INDUCED JARISCH-HERXHEIMER
Reaction See S, Scott EK, Levin MW
Ann Pharmacother, pubblicato il 15 novembre 2005



OBIETTIVO: Riportare il caso di una reazione di Jarisch-Herxheimer (JHR) in un paziente con presunta infezione da HIV e neurosifilide.
RIASSUNTO DEL CASO: Un uomo di 45 anni, HIV positivo (conta CD4+ 450 cellule/mm3 and anamnesi di AIDS conclamata) si è presentato con una JHR dopo una dose iniziale endovena di penicillina G per una presunta neurosifilide. Il soggetto ha lamentato un progressivo mal di testa accompagnato da brividi circa un'ora dopo l'infusione della prima dose di farmaco. All'esame obiettivo sono stati riscontrati rigidità, respirazione superficiale e brividi di freddo. Il paziente era senza febbre, tachicardico e tachipneico, con un'ossigenazione del 94%. I sintomi sono regrediti in 10 minuti. Inizialmente si è pensato ad una allergia al farmaco, poi, dopo opportune ricerche, è stata fatta la diagnosi di JHR.
DISCUSSIONE: Non è una cosa insolita confondere un'allergia con una JHR. Una valutazione obiettiva del nesso di causalità suggerisce che, per questo paziente, la JHR era probabilmente in relazione con la penicillina. JHR è una condizione limitante che dovrebbe mettere in discussione il proseguimento di una terapia antibiotica nei pazienti affetti da sifilide.
CONCLUSIONI: JHR dovrebbe essere una reazione anticipata alla prima dose di antibiotico contro le infezioni di treponema, come la sifilide. La cura della JHR prevede principalmente l'impiego di farmaci antipiretici ed antinfiammatori. La terapia antibiotica andrebbe proseguita.