LA SOMMINISTRAZIONE ENDOVENA DI FERRO SACCARATO È EFFICACE COME L'ASSUNZIONE PER VIA ORALE MA POSSIEDE MENO EFFETTI COLLATERALI


INTRAVENOUS IRON SUCROSE VERSUS ORAL IRON SUPPLEMENTATION FOR THE TREATMENT OF IRON DEFICIENCY ANEMIA IN PATIENTS WITH INFLAMMATORY BOWEL DISEASE-A RANDOMIZED, CONTROLLED, OPEN-LABEL, MULTICENTER STUDY
Schöder OM, U Seidler, et al.
Am J Gastroenterol 2005; 100:2503-2509



RIASSUNTO
OBIETTIVO
L'anemia è una complicanza comune per i pazienti con malattie infiammatorie intestinali (IBD). La via di somministrazione ottimale per ripristinare le riserve di ferro non è ancora stata identificata. È stata quindi valutata l'efficacia e la sicurezza di iniezioni endovenose di ferro-saccarato in confronto a ferro solfato per via orale nella terapia dell'anemia sideropenica (IDA) in pazienti con IBD.
METODI È stato messo a punto uno studio multicentrico, randomizzato, prospettico, in aperto, su 46 pazienti anemici con una saturazione della transferrina <= 20% e/o una concentrazione serica della ferritina <= 20 µg/L. Un gruppo ha ricevuto una singola dose di ferro-saccarato endovena pari a 7 mg di ferro/kg di peso corporeo seguita da 5 infusioni da 200 mg nelle 5 settimane seguenti. L'altro gruppo ha ricevuto ferro solfato per via orale 100-200 mg al giorno per 6 settimane.
RISULTATI Per entrambe le vie di somministrazione è stato osservato un aumento dell'emoglobina confrontabile (aumento medio nel gruppo endovena 0,25 g/L vs 0,21 g/L del gruppo orale), tuttavia solo il ferro-saccarato ha permesso un aumento delle concentrazioni seriche di ferritina. Eventi avversi gastrointestinali intrattabili che hanno causato l'interruzione dello studio si sono verificati in 5 pazienti (20,8%) trattati con ferro solfato mentre nell'altro gruppo si sono verificati in un solo paziente (4,5%).
CONCLUSIONI Nonostante siano equivalenti come efficacia a breve termine e tollerabilità complessiva, questi risultati suggeriscono una migliore tollerabilità gastrointestinale per il ferro-saccarato.
Sono indispensabili sperimentazioni cliniche più ampie per dimostrare un possibile vantaggio dell'efficacia a breve e a lungo termine del ferro-saccarato e della sua tollerabilità rispetto al ferro solfato nel trattamento di IDA in soggetti con IBD.