È STATA PUBBLICATA UNA METANALISI SULL'USO DI FANS IN GRAVIDANZA E RISCHIO DI PREMATURA CHIUSURA DEL DOTTO ARTERIOSO


NONSTEROIDAL ANTIINFLAMMATORY DRUGS DURING THIRD TRIMESTER AND THE RISK OF PREMATURE CLOSURE OF THE DUCTUS ARTERIOSUS: A META-ANALYSIS
Koren G, Florescu A, Moldovan Costei A, et al.
Ann Pharmacother, pubblicato on-line 25 aprile 2006



RIASSUNTO
CONTESTO I farmaci antinfiammatori non steroidei (NSAIDs) sono stati ampiamente utilizzati in gravidanza per il trattamento di svariate condizioni patologiche. Per determinare la sicurezza di questi farmaci nei diversi stadi della gravidanza è utile la valutazione del rischio di chiusura prematura del dotto arterioso, che può determinare ipertensione polmonare alla nascita, insufficienza cardiaca destra in utero e morte del feto.
OBIETTIVO Determinare se l'uso di NSAIDs durante il terzo trimestre di gravidanza sia associato ad un aumento del rischio di una prematura costrizione del dotto arterioso.
METODI È stata svolta una revisione sistematica della letteratura su MEDLINE (1966-2004), Embase (1980-2004) e Cochrane Database of Systematic Reviews (1991-2004). Utilizzando un modello ad effetti casuali, sono state calcolate stime complessive degli odds ratio e dei rispettivi intervalli di confidenza al 95%, confrontando gli esiti a livello del dotto tra feti esposti e non esposti ai farmaci in esame.
RISULTATI Il campione era costituito da 217 soggetti esposti ad indometacina e 221 al placebo; il rischio di chiusura del dotto era 15 volte più alto nel gruppo di donne che assumevano il farmaco rispetto a quelle esposte al placebo o ad altri NSAIDs (8 studi; OR 15,04; IC 95% 3,29-68,68). Non è stato rilevato un aumento significativo del rischio di chiusura del dotto nei figli di donne trattate con indometacina rispetto ad altre in terapia con altri farmaci (4 studi; OR 2,12, 0,48-9,25). Il calcolo delle differenze tra incidenze ha dato risultati simili.
CONCLUSIONI L'assunzione per brevi periodi di NSAIDs nell'ultimo periodo della gravidanza è associata ad un significativo aumento del rischio di una prematura chiusura del dotto.