CI SI INTERROGA SU COME EVITARE GLI EFFETTI GRAVI CONSEGUENTI ALL'INTERRUZIONE DEL TRATTAMENTO CON FARMACI ANTIPSICOTICI


WHAT IS THE BEST WAY TO PREVENT SEVERE WITHDRAWAL EFFECTS WHEN DISCONTINUING ANTIPSYCHOTIC MEDICATIONS?
Fonte: Medscape Nurses, 18 aprile 2006



Nel momento in cui la terapia con ziprasidone cloridrato viene interrotta, si possono osservare gravi effetti da sospensione, anche con un timing di sospensione del farmaco molto lento. Dosare e sospendere farmaci antipsicotici e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs) può costituire una sfida significativa. I pazienti che bruscamente interrompono uno di questi medicinali possono soffrire di gravi eventi avversi come vertigini, capogiri, nausea, tremori, insonnia, sedazione, sensazioni dolorose simili a scosse elettriche e stati ansiosi. Solitamente si ricorda ai medici che una sospensione lenta e graduale è la miglior forma di prevenzione per questi sintomi, ma è sempre vero?
In letteratura sono presenti molte referenze sulla cosiddetta "sindrome da sospensione di SSRI". Vi è poi anche la "sindrome da sospensione di antipsicotici", riportata meno frequentemente, che si verifica in particolare con gli antipsicotici di nuova generazione (es. ziprasidone). La sindrome da sospensione di antipsicotici, nonostante ne sia sconosciuta l'incidenza, è un fenomeno documentato anche per i pazienti "svezzati" lentamente.
Gli antipsicotici possono essere associati ad eventi avversi dopo la sospensione e, quanto più essa è stata brusca, tanto più seri saranno i sintomi. Anche con una sospensione graduale, i pazienti potrebbero sperimentare una reazione da sospensione anticolinergica che può durare per giorni dopo l'interruzione. Inoltre, la discinesia da interruzione può durare 2-4 settimane ed il rebound distonico per giorni.
Per spiegare questi sintomi sono state proposte molte teorie. Tre neurotrasmettitori potrebbero essere coinvolti: dopamina, serotonina ed istamina ed i loro recettori sono stati trovati nella medulla cerebrale, l'area che, se stimolata, provoca nausea e vomito. Dopamina e serotonina influiscono anche sul sistema nervoso autonomo.
Le strategie per prevenire una sindrome da sospensione sono le seguenti:
-se si vuole introdurre un nuovo antipsicotico, occorre farlo in modo molto graduale e contemporaneamente ad una lenta interruzione del vecchio farmaco, avendo cura che entrambi siano usati insieme in modo sicuro. Sfortunatamente, ci sono pochissime linee giuda in grado di aiutare i medici in questa fase, in particolare per i nuovi antipsicotici.
-se è opportuno interrompere definitivamente un antipsicotico, occorre farlo in un periodo di 4-8 settimane.
-se compaiono i sintomi, anche se si è nel periodo di sospensione lenta, aumentare temporaneamente la dose per diminuirli lievemente e provvisoriamente per poi riprendere la sospensione una volta che il paziente si è stabilizzato e non è più sintomatico. In caso non sia possibile continuare a somministrare il farmaco, dare al paziente un altro medicinale quali anticolinergici, beta-bloccanti, proclorperaziona, o benzodiazepine.