CORTICOSTEROIDS
AND THE RISK OF ATRIAL FIBRILLATION
CS Van Der Hooft, J Heeringa, GG Brusselle, et al.
Arch Intern Med 2006; 166:1016-1020
RIASSUNTO
CONTESTO La terapia d'urto ad alte dosi (pulse-therapy) di corticosteroidi
è stata associata allo sviluppo di fibrillazione atriale. Questa
associazione, tuttavia, si basa principalmente su case report.
METODI Per testare l'ipotesi che un'esposizione ad alte dosi di
corticosteroidi aumenti il rischio di una comparsa di fibrillazione atriale,
è stato organizzato uno studio caso controllo nidificato all'interno
del Rotterdam Study, uno studio di coorte di popolazione
con 7983 adulti partecipanti. Come casi sono stati definiti i soggetti
con un episodio di fibrillazione atriale tra il luglio 1991 ed il gennaio
2000. La data della loro diagnosi è stata indicata come data indice.
Tutti i non casi del Rotterdam Study che erano vivi ed eleggibili
sulla base della data indice sono stati usati come controlli. Successivamente,
è stata confrontata la proporzione di casi e controlli che hanno
ricevuto una prescrizione di corticosteroidi nel mese precedente la data
indice. L'esposizione a corticosteroidi è stata categorizzata come
esposizione alla dose superiore (dose giornaliera di steroide, per os
o parenterale, >=7,5 mg di equivalenti di prednisone) ed esposizione
alla dose inferiore/intermedia (<7,5 mg di equivalenti di prednisone
o corticosteroidi per via inalatoria)
RISULTATI Sono stati individuati 385 casi eleggibili di prima comparsa
di fibrillazione atriale nel periodo di studio. Il rischio di una nuova
comparsa di fibrillazione atriale era significativamente maggiore nelle
persone che ricevevano una prescrizione di corticosterodi 1 mese prima
della data indice rispetto a quelli senza prescrizioni (OR 3,75; IC 95%
2,38-5,87). Tuttavia, solo l'uso di corticosteroidi ad alte dosi era associato
ad un aumento del rischio (OR 6,07; IC 95% 3,90-9,42), mentre non lo era
l'assunzione di dosi intermedie o basse (OR 1,42; IC 95%, 0,72-2,82).
L'associazione tra fibrillazione atriale con l'uso di alti dosaggi di
corticosterone era largamente indipendente dall'indicazione terapeutica
per cui il farmaco era stato prescritto; infatti il rischio di una nuova
comparsa di fibrillazione atriale non era aumentato solo nei pazienti
asmatici o con malattia polmonare ostruttiva cronica (OR 4,02; IC 95%
2,07-7,81), ma anche nei soggetti reumatici, allergici, o con malattie
ematologiche maligne (OR 7,90; IC 95% 4,47-13,98).
CONCLUSIONI Tali scoperte indicano in modo efficace che i pazienti
che ricevono una terapia con corticosterodi ad alte dosi sono esposti
ad un rischio superiore di sviluppare fibrillazione atriale.
|