L'ASSUNZIONE NON CONTROLLATA DI ERBE CINESI PUO' PORTARE ALL'INSORGENZA DI NEOPLASIA VESCICALE


Fonte:Simgnews; 2 agosto 2006


Da circa 5 mila anni la medicina tradizionale cinese si serve della fitoterapia, e poco alla volta anche il mondo occidentale si sta convincendo del potere curativo delle erbe, attorno alle quali ha peraltro preso vita un grande mercato commerciale.
Tra le ragioni di questa crescente popolarità vi è la convinzione che la fitoterapia, in quanto naturale, sia anche sempre sicura, o che perlomeno non possa mai provocare effetti indesiderati. Ma non è sempre così, e anche l'autorità italiana di farmacovigilanza si è espressa in merito alla questione, avvertendo che anche questo tipo di approccio può produrre talvolta reazioni avverse, spesso gravi o addirittura fatali.
E in questi giorni proprio la fitoterapia orientale è finita nel mirino di un'equipe di medici dell'ospedale Londinese di Whittington (Gran Bretagna), specializzato in malattie del rene , che ha messo in luce i pericoli e le incertezze che accompagnano il ricorso a terapie non controllate a base di talune erbe cinesi. Il dottor Chris Laing e i suoi colleghi hanno infatti descritto il caso di un trentenne, cinese, giunto presso il loro istituto nel 2003 a causa di un'ematuria (presenza di globuli rossi nelle urine) macroscopica, e di un'alta concentrazione di creatinina nel sangue (indice che i reni non riuscivano a fiar bene il loro lavoro di filtro). La diagnosi dei medici inglesi è stata di tumore alla vescica - che si è riformato anche dopo l'asportazione chirurgica e nonostante l'interruzione della fitoterapia - seguito da una grave insufficienza renale che nel 2006 ha costretto l'uomo alla dialisi.
Il paziente aveva seguito per cinque anni una terapia a base di Longdan Xieganwan, un'erba cinese ricca di acido aristolochico - dalle proprietà antinfiammatorie e antidolorifiche - il cui uso è peraltro vietato in molti Paesi. E proprio questo acido, riscontrato in concentrazione elevatissima nell'organismo, è stato indicato dai medici come principale responsabile del carcinoma. Gli esperti del centro nefrologico di Whittington, spiegano come questo caso evidenzi l'elevata pericolosità di alcune terapie a base di erbe medicinali se non regolate o monitorate da personale competente.