SEGNALAZIONI ANEDDOTICHE E SOLIDITA' DELL'EVIDENZA


ANECDOTES THAT PROVIDE DEFINITIVE EVIDENCE
JK Aronson, M Hauben
BMJ 2006; 333; 1267-1269
Traduzione e commento a cura di SIMGNEWS. Gennaio 2007


Alcune ADR sono così eclatanti che un case report ben documentato può produrre evidenze convincenti della associazione causale con il farmaco sospetto senza che si debba ricorrere ad uno studio clinico o epidemiologico.

Molte ADR sono riportate inizialmente in maniera aneddotica, come case report o come case series. Si ritiene, però, che tale tipo di segnalazione fornisca evidenze di scarsa qualità e sia necessario effettuare delle verifiche formali attraverso studi epidemiologici o trial clinici. Esistono tuttavia alcune ADR talmente convincenti che un case report ben documentato può produrre evidenze solide della associazione causale senza ulteriori verifiche. Tali tipi di reazioni potrebbero servire come gold standard nella convalida di sistemi di farmacovigilanza o nella stima della qualità di revisioni sistematiche di ADR e dei metodi usati per compierle.
Sono stati identificati quattro tipi di eventi avversi spontaneamente riportati per i quali l'attribuzione causale o concausale al farmaco è irrefutabile o dimostrabile con un alto livello di confidenza; in alcuni casi il valore diagnostico dell'evento può essere accresciuto da ulteriori indagini, ma la conclusione sarà sempre in relazione alla persona affetta.
L'analisi seguente introduce una nuova prospettiva per la segnalazione delle ADR attraverso i case report. I criteri presentati si riferiscono a concetti non inclusi nelle procedure tradizionali di valutazione del nesso di causalità (senza ovviamente volerle criticare), le quali tendono ad enfatizzare le caratteristiche cronologiche delle associazioni riportate (challenge, dechallenge, rechallenge).

Deposizione tissutale extra o intracellulare
Il primo gruppo di ADR certe sono quelle in cui valutazioni oggettive fisico-chimiche rivelano che una lesione patologica è composta dal farmaco o dal suo metabolita. La lesione è accessibile tramite biopsia e l'evento non sarebbe stato possibile in assenza del farmaco. E' importante distinguere tra una lesione causata dal composto ed una nella quale il composto è solo uno spettatore non partecipante. Ad esempio, calcoli che sono composti in maniera predominante o esclusiva di triamterene (il che accade quando il prodotto supera la solubilità nelle urine) hanno i requisiti per essere qualificati come eventi avversi certi, ma calcoli nei quali il triamterene è una componente minore possono riflettere la co-precipitazione in presenza di una preesistente calcolosi e non devono essere qualificati come eventi avversi certi. In casi ben documentati in cui il calcolo è composto interamente o prevalentemente dal farmaco o dal metabolita, possiamo escludere fattori confondenti e dedurre o che è avvenuta una ADR o almeno che il farmaco ha il maggior ruolo contributivo.

Specifica localizzazione anatomica o tipo della lesione
Nella seconda categoria, la localizzazione o il tipo di lesione sono sufficientemente specifici per attribuire l'effetto al farmaco senza necessità di particolari giudizi o indagini formali. Il meccanismo della lesione può essere messo in relazione con le proprietà fisico chimiche o farmacologiche del farmaco. Gli esempi includono reazioni extravasali ai farmaci citostatici o ulcere orali dovute all'aspirina topica. In alcuni casi evidenze sperimentali supportano un meccanismo multifattoriale. Per esempio, la sindrome di Nicolau, una rara dermatite necrotica riportata in seguito alla iniezione intramuscolare di vari farmaci, è dovuta alla occlusione vascolare, strutturale o funzionale, insorta per una iniezione inavvertitamente intra-arteriosa o paravascolare, ma il contributo relativo della lesione da ago, dell'effetto volume e delle caratteristiche fisico chimiche del farmaco (come emulsione di grassi o deposito di microcristalli), non sono state determinate in maniera conclusiva. Nello stesso modo, report di reazioni nel sito di iniezione con iniezioni intramuscolari o sottocutanee di farmaci contenuti in fialette o cartucce con stantuffi o diaframmi in lattice possono riflettere una allergia al lattice piuttosto che una reazione al farmaco.

Dimostrabile disfunzione della fisiologia o danno tissutale
Il terzo gruppo include eventi avversi che coinvolgono disfunzioni della fisiologia o danni tissutali per i quali la documentazione per mezzo di test fisico chimici è eticamente e scientificamente fattibile. Un esempio è il test fotopatch per le fotoallergie. I risultati falsi negativi sono problematici e i risultati positivi potrebbero teoricamente riflettere un effetto locale irritativo del farmaco che interagisce in maniera additiva con l'effetto subclinico della sorgente luce ultravioletta. Tuttavia, quando il farmaco vs il veicolo e i controlli irradiati vs quelli non irradiati sono usati appropriatamente, questi test sono stati ritenuti diagnostici in casi individuali.

Infezioni
ADR relative ad infezioni possono essere dovute o alla contaminazione del trattamento o a un prodotto costituito da microbi vivi. È stato dimostrato che l'organismo infettante è lo stesso organismo contenuto nel prodotto o contaminante il lotto del prodotto. Questi quattro tipi di reazioni avverse certe non si escludono l'una con l'altra. Per esempio, reazioni nel sito di iniezione al vaccino che contiene alluminio hanno caratteristiche coerenti con più di una categoria , poiché possono presentare evidenti contiguità anatomiche (tipo 2) e l'esame al microscopio elettronico ha mostrato caratteristiche di istiocitosi con depositi di cristalli di alluminio (tipo 1). Eritemi fissi da farmaco aggiungono un elemento addizionale di specificità che può ulteriormente essere dimostrato con una forte associazione attraverso la tecnica del rechallenge. I principi di Evidence Based Medicine includono una gerarchia di evidenze con le revisioni sistematiche di trial clinici randomizzati al vertice e gli aneddoti quasi al fondo.

Queste osservazioni dimostrano che gli aneddoti possono, nelle giuste circostanze, essere di alta qualità e possono fornire una potente evidenza. In alcuni casi altri tipi di evidenza possono essere più utili di un trial clinico randomizzato. Combinando i trial clinici randomizzati con gli studi osservazionali o con gli studi osservazionali e le serie di casi, si possono, talvolta, fornire informazioni non ricavabili dai soli trial clinici randomizzati.
La Farmacovigilanza comprende lo studio di singoli reports e di serie di casi eterogenei di un'ampia varietà di eventi e la stima della loro probabilità di essere reazioni avverse. Le ADR certe, come quelle descritte, potrebbero contribuire ai metodi per testare la sensibilità dei sistemi di Farmacovigilanza e fungere da "controlli positivi". Potrebbero anche essere usate per stimare la qualità di revisioni sistematiche di ADR, nonché i metodi usati per eseguirle, valutando se particolari metodi di lavoro forniscono risultati consonanti con quel tipo di evidenze.

COMMENTO
Patrizia Iaccarino, SIMG Napoli
Siamo abituati ad attribuire valore scientifico esclusivamente ai trials clinici, alle metanalisi e alle revisioni sistematiche (ormai molti di noi sono edotti a valutarne anche peso e credibilità, consapevoli di tutti i possibili "trucchi" operati per "poco etici" motivi commerciali), siamo coscienti che la EBM sia, purtroppo, ancora poco conosciuta o, spesso, mal usata, quando ne tradisce i principi ispiratori originali. Stiamo, di contro, assistendo ad un lento, ma costante avanzare di un desiderio, nella Medicina Generale, di arricchire questo utilissimo strumento di evidenze che riguardino più da vicino la cosiddetta "Medicina di realtà", cioè, la nostra, quella che ogni giorno si fa nei nostri studi. Nella nostra pratica clinica, ben conosciamo il valore dell'aneddoto, del caso singolo, di quella "diagnosi difficile" che, quando illuminata, resta per sempre nel personale bagaglio professionale ad illuminare nuove diagnosi o, ad influenzare nuove terapie. Talvolta si ha la sensazione, soprattutto quando si studia e ci si aggiorna, che ciò che si va leggendo odori, troppo spesso, di numerico, di arido, di noioso, di poco creativo. Sia ben chiaro, non si vuol assolutamente arrivare ad essere critici nei confronti di un validissimo strumento, quale quello della EBM, bensì sostenere, come risvegliandosi da una sorta di torpore, che la creatività della nostra Medicina, quella che è più ricca di soggettivo, di relazione, di ars medica, deve essere sostenuta e rivalutata come merita, ancor più oggi che rischia di essere affossata in un ruolo banale di "gate keeper" o, peggio, di controllore della spesa sanitaria. Cosa c'entra questa premessa con il presente lavoro? - Vi starete chiedendo - Ebbene che parta dalla Farmacovigilanza la difesa della medicina aneddotica, peraltro sostenuta con irrefutabili prove scientifiche, forse era facilmente prevedibile, visto che essa, basandosi su una miriade di fattori poco valutabili, a cominciare dalla segnalazione spontanea, ancor oggi, purtroppo, numericamente scadente, conserva ancora - tipico della gioventù - quell'entusiasmo creativo che dovrebbe permeare ogni iniziativa di studio o di ricerca. Similmente la "nostra medicina" ha ancora molto da dire, attraverso case reports, studi osservazionali, anche medicina aneddotica: basterebbe che ricominciasse a credere in se stessa, a riaffermare i propri principi ispiratori, e, riappropriandosi del proprio entusiasmo, smettendo di lasciarsi colonizzare dalla medicina specialistica, iniziasse realmente a produrre le proprie evidenze. Forse potrebbe iniziare, con una botta di orgoglio, proprio dalla Farmacovigilanza.