REYE'S
SYNDROME: THE CASE FOR A CAUSAL LINK WITH ASPIRIN
Glasgow J
Drug Safety 2006; 29:1111-1121
La
sindrome di Reye è evitabile a condizione che i warning sanitari
governativi siano tenuti in considerazione e che le evidenze disponibili,
d'ora in avanti, siano messe in pratica dai genitori e dai giovani pazienti.
La
sindrome di Reye è una encefalite grave ed acuta collegata all'uso
di aspirina (acido acetilsalicilico) nei bambini e nei ragazzi di età
inferiore ai 18 anni. L'autore sostiene, a dispetto di pareri contrari,
che non vi sono analisi obiettive pubblicate negli ultimi 20 anni che
possano evidenziare un legame stretto tra questa sindrome e l'assunzione
di aspirina durante i prodromi febbrili. Il farmaco sembra agire come
cofattore negli individui suscettibili.
Sebbene alcuni dei dati epidemiologici indichino un'associazione tra le
due condizioni, il peso dell'evidenza suggerisce una reale casualità
che risulta essere consistente, specifica, robusta e temporalmente correlata.
Alcune evidenze sottolineano come la gravità della malattia sia
correlata alla dose anche se sembra che in presenza di un'infezione virale
nessuna dose di aspirina possa essere considerata sicura. Nessun lavoro
pubblicato (che ha utilizzato una metodologia criticamente valutabile)
ha mostrato un'evidenza in grado di contraddire queste conclusioni, ormai
largamente accettate.
Da quando sono stati inserititi gli alert da parte dei sanitari governativi
nelle specialità con aspirina, la diminuzione dei numeri dei casi
in Europa e negli Stati Uniti non è stato rilevante.
Recenti scoperte in vitro hanno definito con esattezza il luogo d'azione
del farmaco sulla lunga catena dell'enzima idrossiacil-CoA deidrogenasi
(un componente dell'enzima mitocondriale trifunzionale) e, anche alla
concentrazione terapeutica, l'ossidazione è alterata in colture
di fibroblasti provenienti da pazienti affetti dalla sindrome, a differenza
di quanto si verifica nelle cellule di adulti sani.
Anche qualora si verificassero epidemie influenzali maggiori, la sindrome
di Reye sarebbe prevenibile a condizione che gli allarmi posti dei sanitari
governativi siano tenuti in considerazione e che l'insieme di evidenze
convincenti d'ora in avanti sia messo in pratica dai genitori dei bambini
con la febbre o dagli adolescenti, ormai in grado di curarsi da soli.
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