INCREASED
RISK OF FRACTURES ASSOCIATED WITH ENZYME-INDUCING ANTIEPILEPTIC MEDICINES
Australian Adverse Drug Reactions Bulletin Volume 26, Number 1, February
2007
Nei
pazienti che assumono farmaci antiepilettici induttori enzimatici (ad
es fenitoina, fenobarbitone, primidone) in cronico è stata documentata
una riduzione della densità ossea e un conseguente aumento del
rischio di fratture. Il rischio è superiore nelle donne e aumenta
con la durata dell'esposizione.
I
pazienti con epilessia potrebbero avere molti motivi per essere maggiormente
esposti ad un aumento del rischio di fratture, per esempio le convulsioni,
la mancanza di esposizione a i raggi solari e la ridotta mobilità.
Anomalie del metabolismo osseo sono state viste con frequenza aumentata
nei soggetti in terapia con antiepilettici. Dal punto di vista biochimico
le anomalie comprendono: ipocalcemia, ipofosfatemia, ridotti livelli serici
dei metaboliti della vitamina D biologicamente attivi e iperparatiroidismo.
È accelerato anche il turnover dell'osso.
I medicinali induttori del citocromo P450 si pensa siano in grado di aumentare
il metabolismo della vitamina D3, portando così ad una deficienza/insufficienza
di vitamina D e ad una riduzione della densità ossea.
Un recente studio caso-controllo ha notato una riduzione statisticamente
significativa nella densità ossea nelle donne con più di
40 anni che avevano assunto induttori enzimatici contro l'epilessia per
almeno 2 anni, ma lo studio era piccolo e non era stato possibile distinguere
tra gli effetti dei singoli antiepilettici.
Al momento non ci sono informazioni sull'effetto dei "nuovi"
antiepilettici sulla salute delle ossa e non sono ancora stati condotti
studi appropriati al riguardo. I dati potrebbero essere confusi da una
somministrazione contemporanea di vecchi antiepilettici.
ADRAC ha ricevuto relativamente pochi report di riduzione della densità
ossea associate ad antiepilettici, forse per una scarsa conoscenza di
questo importante evento avverso, e per il ritardo con cui compare, spesso
dopo anni dall'inizio della terapia.
I pazienti che assumono in cronico medicinali contro l'epilessia dovrebbero
essere sollecitati ad esporsi al sole per un tempo sufficiente, a fare
movimento per controllare il peso corporeo ed evitare altri fattori di
rischio come alcol e fumo. In alcuni casi potrebbe essere indicato un
periodico monitoraggio della densità ossea, così come una
supplementazione con calcio e vitamina D.
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