RECOVERY
FROM CARDIOMYOPATHY AFTER ABSTINENCE FROM COCAINE
Zacà V, Lunghetti S, Ballo P, et al.
Lancet 2007; 369:1574
È aperta una discussione se e come la cardiomiopatia causata da
cocaina si possa risolvere con l'astinenza. Si ipotizza che l'astinenza
(al pari della rimozione chirurgica di un feocromocitoma) permetta di
guarire dalla sovra-stimolazione simpatica.
Nell'agosto del 2005 un uomo di 31 anni si è presentato al pronto
soccorso dell'ospedale di Siena denunciando affaticamento, dispnea e dolore
toracico. La sua anamnesi patologica remota non era degna di nota, tuttavia,
per ammissione stessa del paziente, si ravvisava un abuso di cocaina da
molti anni.
La pressione sanguigna del paziente era 130/80 mm Hg, la concentrazione
di troponina I nel siero 3 µg/L e lo screening tossicologico delle
urine risultava negativo. La radiografia al torace rivelava cardiomegalia
e congestione polmonare bilaterale. L'ecografia transtoracica mostrava
dilatazione del ventricolo sinistro, con un diametro alla fine della diastole
di 80 mm; vi era un'ipocinesia diffusa e un grave squilibrio della funzionalità
contrattile, la frazione di eiezione era inferiore al 20%. Non sono state
riscontrate evidenze di abuso di alcol, tireotossicosi o infezioni virali.
Vista la storia clinica del paziente, si è pensato che la cardiomiopatia
dilatativa fosse dovuta alla cocaina. Non vi erano evidenze di malattia
arteriosa coronarica. Il paziente è stato poi dimesso con prescrizioni
di carvedilolo, ramipril, furosemide, potassio canrenoato e warfarina.
Nei mesi dopo il ricovero il paziente è stato seguito da un programma
di disintossicazione ed è risultato negativo ad una serie di test
sulle urine non valutati precedentemente. Si giudicò il paziente
astinente dalla cocaina.
All'ultima visita (settembre 2006) il paziente era asintomatico. La radiografia
toracica non mostrava evidenze di cardiomegalia o di congestione polmonare.
All'ecografia transtoracica, il diametro di fine diastole del ventricolo
sinistro era di soli 57 mm; l'ipocinesia diffusa era meno marcata e la
frazione di eiezione era aumentata del 50%.
Negli
anni recenti, l'uso di cocaina in Europa e negli Stati Uniti ha raggiunto
proporzioni epidemiche. L'osservazioni delle complicanze cardiovascolari
associate all'uso di cocaina sono diventate progressivamente più
frequenti. È ben noto che cocaina può causare ischemia del
miocardio ed infarto. Vi sono inoltre evidenze di un aumento della prevalenza
di disfunzione sistolica del ventricolo sinistro negli utilizzatori cronici,
che può essere secondario all'ischemia o all'infarto. Un altro
possibile meccanismo potrebbe essere l'aggiunta alla cocaina (non controllata)
di adulteranti o di agenti infettivi, giungendo così alla miocardite.
La cocaina può anche causare l'apoptosi dei miociti, compromettere
la produzione di citochine e cambiare la struttura delle proteine del
miocardio inducendo la trascrizione genica. La cocaina causa anche cambiamenti
microscopici simili a quelli osservati nei pazienti con feocromocitoma
che, come la cocaina, determina un'iperstimolazione simpatica e cardiomiopatia.
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