IMPLANON:
INTERACTIONS AND FAILURE OF CONTRACEPTION
Australian Adverse Drug Reactions Bulletin. Agosto 2007
Il database di ADRAC contiene 32 segnalazioni che descrivono una interazione
sospetta etonorgestrel/farmaci induttori degli enzimi epatici che ha diminuito
l'efficacia anticoncezionale del dispositivo.
Gli enzimi epatici indotti dai farmaci possono ridurre l'efficacia dei
contraccettivi, compresi quelli impiantabili.
I dati di Medicare Australia indicano che, dal 2001, sono stati
dispensati 370.173 dispositivi contraccettivi impiantabili contententi
etonogestrel.
Il database di ADRAC contiene 594 segnalazioni che li riguardano, 32 delle
quali descrivono un sospetto di interazione con altri farmaci che ha portato
ad una gravidanza indesiderata. I medicinali coinvolti in una possibile
interazione sono carbamazepina (26), fenitoina (4), metilfenobarbitale
(1) e rifampicina (1). Tendenzialmente si tratta di molecole ad attività
antiepilettica. Tutti e quattro i farmaci elencati sono potenti induttori
del CYP3A4 e di altri sistemi enzimatici epatici di fase 1 e 2. L'induzione
di questi enzimi probabilmente riduce le concentrazioni plasmatiche di
etonorgestrel, catalizzato dal CYP3A4 come altri contraccettivi di natura
steroidea. Altri medicinali che potrebbero egualmente interagire con etonorgestrel
diminuendone l'effetto contraccettivo o portando ad emorragie da sospensione
sono primidone, ossacarbazepina, rifabutina, griseofulvina ed iperico.
La massima induzione enzimatica solitamente non si evidenzia prima di
2 o 3 settimane, ma potrebbe permanere anche per il mese successivo all'interruzione
del trattamento.
Il Product Information per i dispositivi impiantabili a base di etonorgestrel
avverte che le pazienti sottoposte a brevi periodi di terapia con uno
dei farmaci sopra riportati o un'altra molecola in grado di indurre gli
enzimi epatici dovrebbero usare anche un metodo barriera durante il periodo
di terapia e per almeno 7 giorno dopo l'interruzione. Per le donne che
devono assumere rifampicina il metodo barriera andrebbe utilizzato fino
a 28 giorni dopo l'interruzione della terapia. Se il trattamento con farmaci
induttori enzimatici dovesse coprire un periodo lungo si raccomanda di
rimuovere l'impianto a base di etonorgestrel e di utilizzare un altro
metodo contraccettivo non ormonale.
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