ROSIGLITAZONE
FOR TYPE 2 DIABETES MELLITUS
Richter B, Bandeira-Echtler E, Bergerhoff K et al.
Cochrane Database Syst Rev 2007; Issue 3
Per chiarire il rapporto rischio/beneficio della terapia con rosiglitazone
si dovrebbero mettere a punto nuovi studi focalizzati su endpoint orientati
al paziente.
RIASSUNTO
CONTESTO Il diabete è stato a lungo ritenuto un fattore di
rischio forte e indipendente per le malattie cardiovascolari, che causano
approssimativamente il 70% di tutti i decessi nei diabetici. Studi prospettici
mostrano che, paragonato ai non diabetici, il rischio relativo della mortalità
cardiovascolare per gli uomini con diabete passa da due a tre e per le
donne da tre a quattro. I due trials più grandi sul diabete di
tipo 2 (UKPDS e UGDP) non hanno mostrato una riduzione dell'endpoint
cardiovascolare attraverso un miglioramento del controllo metabolico.
I benefici teorici del PPAR-gamma agonista rosiglitazone sulla funzionalità
endoteliale e sui fattori di rischio cardiovascolari potrebbero portare
ad un minor numero di eventi microvascolari nei diabetici di tipo 2.
OBIETTIVI Valutare l'efficacia di rosiglitazone nel diabete di
tipo 2.
STRATEGIA DI RICERCA Gli studi sono stati ottenuti da ricerche
computerizzate in MEDLINE, EMBASE e The Cochrane Library.
CRITERI DI SELEZIONE Gli studi venivano inclusi se erano trials
randomizzati, controllati, su diabetici adulti e se duravano almeno 24
settimane.
RACCOLTA E ANALISI DEI DATI Due autori valutavano in modo indipendente
la qualità del trial e dei dati estratti. L'accorpamento di studi
mediante la media ottenuta con metanalisi ad effetti fissi poteva essere
adottato solo per gli eventi avversi.
RISULTATI Sono stati identificati 18 trials che hanno randomizzato
3888 persone al trattamento con rosiglitazone. La durata media della terapia
era di 26 settimane, la più lunga di 4 anni. Gli studi di almeno
24 settimane pubblicati non fornivano evidenze che il farmaco influenzasse
in modo positivo gli endpoint orientati al paziente come mortalità,
morbidità, eventi avversi, costi e qualità della vita. Il
controllo metabolico, misurato come endpoint surrogato, tramite l'emoglobina
glicata A1c (HbA1c), non mostrava differenze clinicamente rilevanti rispetto
agli altri antidiabetici orali. La comparsa di edema era significativamente
aumentata (OR 2,27; IC 95% 1,83-2,81). Nel trial ADOPT si notava
un aumento del rischio cardiovascolare. Nuovi dati sull'aumento del tasso
di fratture nelle donne dimostrano un'estesa azione di rosiglitazone su
tessuti diversi.
CONCLUSIONI Per chiarire il rapporto rischio/beneficio della terapia
con rosiglitazone si dovrebbero intraprendere nuovi studi focalizzati
su endpoint orientati al paziente. Inoltre, dovrebbero essere disponibili
al pubblico i dati di sicurezza e gli eventi avversi di tutte le sperimentazioni
(pubblicate e non).
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