INSUFFICIENZA RENALE DA ACIDO ZOLEDRONICO


RENAL IMPAIRMENT WITH ZOLEDRONIC ACID
Australian Adverse Drug Reactions Bulletin Vol 26 n 5, ottobre 2007



Esiste un ben noto rischio di deterioramento della funzione renale associato alla somministrazione endovenosa di bifosfonati tramite infusione rapida.


ADRAC ha ricevuto alcune segnalazioni di disfunzioni/insufficienza renale da risedronato e alendronato (assunti per via orale) e pamidronato, ma vi è anche un significativo numero di report con acido zoledronico (31 su un totale di 268 report per questo farmaco).
Se da un lato il deterioramento della funzionalità renale con acido zoledronico è solitamente un fenomeno acuto, in molti casi non sembra essere in relazione con la somministrazione per infusione rapida. Le 31 segnalazioni ad esso associate riportano sia insufficienza renale (16) che semplici disfunzioni dell'organo. Acido zoledronico è l'unico farmaco sospetto in 20 report su 31. In 3 segnalazioni sono stati descritti casi di nefrite interstiziale. L'età dei pazienti variava da 44 a 88 anni (media 63 anni). Il tempo di comparsa, in circa due terzi dei report, era compreso tra 1 e 3 mesi dall'inizio della terapia. Il recupero era per lo più sconosciuto o non specificato.
Acido zoledronico veniva impiegato in un gran numero di situazioni patologiche: mieloma multiplo (13 casi, il più comune), cancro della mammella (5 casi) , cancro alla prostata (4), plasmacitoma, melanoma maligno, osteoporosi, metastasi ossee e osteomielite (1 caso ciascuno). Solo 4 report non riportavano specifiche sulla ragione d'uso.
Le informazioni sul prodotto, alla sezione "precauzioni", contenevano informazioni esaustive sulla necessità di monitorare la funzionalità renale e l'uso in pazienti con disfunzioni pregresse a carico di questi organi. Erano anche fornite informazioni dettagliate sui fattori di rischio per gli eventi avversi di natura renale tra cui disidratazione, disfunzioni renali pregresse, cicli multipli di terapia con bifosfonati, uso di altri farmaci nefrotossici o somministrazione tramite infusione rapida (meno di 15 minuti). La disfunzione renale e l'insufficienza renale sono entrambe menzionate nella sezione "Reazioni avverse" come reazioni comuni (1-10%) e non comuni (0,1-1%) rispettivamente.
Le segnalazioni pervenute all'ADRAC suggeriscono che la disfunzione e l'insufficienza renale potrebbero verificarsi più frequentemente con acido zoledronico che con altri bifosfonati. In molti casi, la comparsa ritardata della tossicità renale suggerisce che la disfunzione non sia da correlarsi con la velocità di infusione, nonostante tali condizioni possano predisporre il paziente all'insorgenza di tale reazione. Molte segnalazioni descrivono pazienti con disfunzioni renali pregresse, e l'uso di acido zoledronico nel mieloma multiplo è anche un fattore confondente.
ADRAC ricorda ai medici prescrittori di bifosfonati di prestare molta attenzione ai fattori di rischio per disfunzioni renali e di aderire strettamente alle istruzioni d'uso.