RISPERIDONE-
AND QUETIAPINE-INDUCED CHOLESTASIS
Wright TM, Vandenberg AM
Ann Pharmacotherapy 2007; 41:1518-23
Si riporta il caso di un paziente che ha sviluppato una colestasi da farmaci
in seguito a terapia con antipsicotici.
RIASSUNTO
RIASSUNTO DEL CASO Un uomo di 30 anni schizofrenico, affetto da
disturbo bipolare e da diabete insulino-dipendente è stato stabilmente
in terapia con risperidone 6 mg a notte per 8 anni. Le altre medicine,
da lui abitualmente assunte, erano litio 900 mg due volte al giorno ed
enalapril 5 mg/die, così come iniezioni regolari di insulina. Il
paziente ha sviluppato una colestasi risoltasi con l'interruzione di risperidone.
Nel corso dei successivi 11 mesi il soggetto ha tollerato tentativi di
cura con ziprasidone e olanzapina. Nel momento in cui è stata cominciata
quetiapina, nel giro di tre settimane il paziente ha nuovamente lamentato
i sintomi di una colestasi. L'interruzione del farmaco ha consentito la
remissione della sintomatologia. L'algoritmo di Naranjo ha indicato che
la probabile causa della colestasi nel paziente erano proprio risperidone
e quetiapina.
DISCUSSIONE E' ormai ben noto che gli antipsicotici atipici possano
causare isolati aumenti asintomatici dei livelli di aminotransferasi.
Il danno epatico, sia a carico del fegato che della colecisti, è
già stato descritto in passato, anche se è l'incidenza con
gli antipsicotici atipici risulta essere rara.
CONCLUSIONI Questo è il primo caso di colestasi che si è
sviluppato dopo anni di trattamento e che è riapparso anche con
un altro antipsicotico. Visto che l'insufficienza epatica, sia di tipo
colastatico che epatico, è un fenomeno relativamente raro con i
farmaci antipsicotici, sembra che l'approccio più ragionevole per
gestire questo rischio debba avvalersi di supporti educativi. Educando
i pazienti ad una precoce individuazione dei sintomi di epatotossicità,
questa conseguenza rara, ma potenzialmente fatale, potrebbe essere individuata
nelle sue fasi precoci, permettendo quindi un pronto ed appropriato intervento.
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