INCIDENZA DELLE POTENZIALI INTERZIONI TRA CUMARINICI E ALTRI FARMACI IN OLANDA


QUANTITY AND QUALITY OF POTENTIAL DRUG INTERACTIONS WITH COUMARIN ANTICOAGULANTS IN THE NETHERLANDS
Fernie JA; Penning-van Beest Æ; Jeroen Koerselman Æ; et al.
Pharm World Sci 2007; 29:671-675



In Olanda, i due terzi dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali assumono almeno un farmaco che può interagire con essi.


RIASSUNTO
OGGETTO Gli anticoagulanti cumarinici possono dare facilmente luogo a interazioni potenzialmente pericolose per la vita dei pazienti a causa della combinazione di proprietà sfavorevoli. Tuttavia i dati reali sull'incidenza attuale di questi effetti sono scarsi. Scopo di questo studio è caratterizzare da un punto di vista sia quantitativo che qualitativo le potenziali interazioni degli anticoagulanti cumarinici nella pratica corrente.
METODI Studio di coorte che ha incluso tutti gli utilizzatori di fenprocumone e acenocumarolo durante il periodo 1991-2003 nel Record Linkage System PHARMO. Sono stati presi in considerazione tutti i 24 farmaci singoli e le 11 classi di farmaci che interagiscono con i cumarinici, in accordo con il database centrale usato dalle farmacie olandesi.
MISURA DEI PRINCIPALI END POINT Frequenza e tipo delle potenziali interazioni tra i farmaci durante la terapia anticoagulante con cumarinici.
RISULTATI Su 76.455 utilizzatori di acenocumarolo, 48.627 (64%) sono stati esposti, durante la terapia anticoagulante, ad almeno uno dei farmaci potenzialmente in grado di dare interazioni (PID). Circa il 35% di questi casi ha riguardato un farmaco a forte potenziale di interazione, mentre nel 2% dei casi si trattava di sostanze controindicate. Gli antibiotici e i FANS (39% e 37% dei casi, rispettivamente) sono stati i PIDs più frequentemente prescritti.
CONCLUSIONI Potenziali interazioni farmaco-farmaco con i cumarinici si presentano frequentemente nella pratica quotidiana ed espongono i due terzi dei pazienti ad un aumentato rischio di sanguinamento. Per larga parte ciò è attribuibile a medicinali comunemente prescritti come gli antibiotici e i FANS. Questa situazione evidenzia la necessità di un adeguato monitoraggio o di nuovi anticoagulanti, soggetti ad un minori numero di interazioni.