SUNITINIB, INIBITORE DELLA TIROSIN-CHINASI, E CARDIOTOSSICITÀ



CARDIOTOXICITY ASSOCIATED WITH TYROSINE KINASE INHIBITOR SUNITINIB
Chu TF, Rupnick MA, Kerkela R, et al.
Lancet 2007; 370:2011-9


L'antitumorale sunitinib può causare aumento della pressione arteriosa, riduzione della frazione di eiezione ventricolare e insufficienza cardiaca congestizia.

RIASSUNTO
CONTESTO Sunitinib, un inibitore multitarget della tirosina-kinasi, approvato sia in Europa che negli USA per uso clinico, aumenta la sopravvivenza di pazienti affetti da carcinoma renale metastatico e da tumori stromali gastrointestinali, ma sono sorte delle preoccupazioni riguardo alla sua tossicità a livello cardiaco. Lo studio ha valutato il rischio cardiovascolare del farmaco nei pazienti affetti da tumori stromali gastrointestinali.
METODI Lo studio ha analizzato retrospettivamente tutti gli eventi cardiovascolari verificatisi in 75 pazienti, resistenti a imatinib, che sono stati coinvolti negli studi di fase I e II per indagare l'efficacia di sunitinib. L'end point cardiovascolare era un composito di morte per cause cardiache, infarto, insufficienza cardiaca congestizia. Sono stati inoltre esaminati gli effetti sulla frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF) e sulla pressione sanguigna. Lo studio ha anche ricercato i potenziali meccanismi di cardiotossicità attraverso prove su cardiomiociti isolati e sui topi.
SCOPERTE Otto dei 75 pazienti (11%) sottoposti a ripetuti cicli di sunitinib hanno subito un evento cardiovascolare. L'insufficienza cardiaca è stata registrata in sei casi (8%). 10 pazienti su 36 (28%) trattati con la dose approvata di farmaco hanno mostrato una riduzione della frazione di eiezione almeno del 10% e 7 su 36 (19%) hanno subito una diminuzione maggiore del 15%. Il farmaco ha indotto inoltre un incremento della pressione arteriosa, sia sistolica, sia diastolica, e 35 pazienti su 75 (47%) hanno sviluppato ipertensione (>150/100 mm Hg). L'insufficienza cardiaca e la disfunzione ventricolare hanno generalmente prodotto la sospensione del farmaco e la messa in atto di provvedimenti medici.
Sunitinib ha provocato un danno mitocondriale e indotto l'apoptosi dei cardiomiociti, sia negli studi in vitro che sui topi.
INTERPRETAZIONE La disfunzione ventricolare sinistra potrebbe essere dovuta, in parte, a tossicità diretta sui cardiomiociti ed esacerbata dall'ipertensione. I pazienti trattati con sunitinib dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio intensivo, per quanto riguarda sia il controllo della pressione che la disfunzione venticolare, in special modo quelli che hanno una storia di patologie coronariche o fattori di rischio cardiaci.