VENLAFAXINE-PROPAFENONE
INTERACTION RESULTING IN HALLUCINATIONS AND PSYCHOMOTOR AGITATION
Gareri P, De Fazio P, Gallelli L, et al.
The Annals of Pharmacotherapy 2008; 42:434-438
Un case report suggerisce un'interazione seria tra propafenone e venlafaxina
che nella paziente ha causato allucinazioni e agitazione psicomotoria.
RIASSUNTO
OBIETTIVO Segnalare un caso di allucinazioni visive ed agitazione
psicomotoria probabilmente indotte da un'interazione tra venlafaxina e
propafenone.
PRESENTAZIONE DEL CASO Una donna di 85 anni è stata ricoverata
il 20 marzo 2006 in seguito ad una diagnosi di disturbo dell'umore. Il
suo medico di base le aveva prescritto un trattamento con sertralina,
che aveva avuto inizio circa 6 mesi prima. La storia medica della paziente
comprendeva: ipertensione, tachicardia sopraventricolare, bronchiti croniche
ed artrite, per le quali assumeva ramipril, ticlopidina, torsemide, teofillina,
acetaminofene, e triazolam. La paziente aveva anche assunto propafenone
(150 mg ogni 12 ore) per tre anni.
I risultati dei test biochimici erano nella norma; tuttavia, una scansione
tomografica computerizzata (TC) del cervello mostrava segni di atrofia
corticale. Sertralina è stata interrotta dopo pochi giorni, poiché
si era ridotta la sua efficacia ed è stata sostituita con venlafaxina
75 mg/die a rilascio prolungato. Nessun altro cambiamento è stato
apportato nella terapia farmacologia della paziente. Quattro settimane
dopo, poiché i disturbi psichiatrici persistevano, il dosaggio
di venlafaxina è stato aumentato a 150 mg/die. Dieci giorni più
tardi la paziente è tornata sotto osservazione a causa dell'insorgenza
di allucinazioni visive della durata di circa due ore, soprattutto di
notte, e di agitazione psicomotoria. Venlafaxina è stata interrotta,
con regressione completa, avvenuta in 4 giorni circa, delle allucinazioni
e dell'agitazione psicomotoria.
La scala di probabilità Naranjo indicava una probabile relazione
tra venlafaxina e i sintomi della paziente. Un mese dopo è stata
avviata una terapia con citalopram per la persistenza di disturbi dell'umore
senza nessun effetto avverso.
DISCUSSIONE Una scansione TC ha documentato segni di atrofia corticale
nel cervello della paziente, ma ha escluso danni vascolari, mentre valutazioni
cliniche ed anamnesi hanno escluso una relazione tra le allucinazioni
e l'artrofia corticale. Fattori genetici e farmacologici possono essere
coinvolti negli effetti avversi indotti da venlafaxina. Questo farmaco
viene principalmente metabolizzato da CYP2D6 ed è un substrato
della glicoproteina P. Propafenone, un substrato conosciuto ed un inibitore
di CYP2D6 e della glicoproteina P, potrebbe quindi essere coinvolto nelle
allucinazioni indotte da venlafaxina, attraverso l'aumento delle concentrazioni
nel plasma di questa molecola.
CONCLUSIONI Per prevenire l'insorgenza di disturbi clinici durante
il trattamento con venlafaxina, sono consigliate valutazioni attente sul
trattamento concomitante con inibitori del CYP2D6 o con della glycoproteina
P (quali ad es. propafenone) e, laddove è possibile, monitoraggi
delle concentrazioni seriche di venlafaxina.
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