CAMBIAMENTI DEI FOGLIETTI ILLUSTRATIVI DI CIPROFLOXACINA, TRASTUZUMAB, ERITROMICINA E AZTREONAM



FDA SAFETY CHANGES: CIPRO, HERCEPTIN, ANTIMICROBIAL AND MONOLACTAM ANTIBIOTICS
Waknine Y
Fonte: Medscape. 14 maggio 2008



La FDA ha approvato le revisioni della parte del foglio illustrativo relativo alla sicurezza dei prodotti per avvisare del rischio di fotosensibilità e fototossicità da chinoloni, inclusa ciprofloxacina; ha inoltre aggiornato le informazioni riguardanti il rischio di cardiomiopatia in pazienti trattati con trastuzumab e il potenziale rischio di andare incontro a diarrea da Clostridium difficile più di due mesi dopo il termine della terapia con antimicrobici.

CHINOLONI
Oltre a segnalazioni relative a fotosensibilità da moderata a severa, l'agenzia ha ricevuto segnalazioni post-marketing riguardanti reazioni di fototossicità che possono manifestarsi con scottature eccessive, eritema, essudazione, vesciche, bolle ed edema a carico delle zone esposte alla luce (es. faccia, décolleté, superfici estensorie degli avambracci, dorso delle mani). Queste reazioni possono essere associate all'uso di chinoloni dopo esposizione a raggi solari o UV. L'eccessiva esposizione a queste fonti di luce deve essere comunque evitata e il trattamento va sospeso in caso di manifestazioni di fotosensibilità o fototossicità. I pazienti devono essere avvertiti di minimizzare la propria esposizione a luce naturale o artificale (es. lampade abbronzanti) mentre assumono chinoloni. Coloro che necessitano di stare all'aperto nel corso della terapia devono indossare abiti ampi che proteggano la cute dall'esposizione al sole e adottare altre misure protettive, come l'uso di filtri solari.
Ciprofloxacina è approvata per il trattamento di infezioni da ceppi sensibili di determinati microrganismi. Le indicazioni includono: polmonite, infezioni del tratto urinario, malattie veneree, legionella e antrace.

TRASTUZUMAB
La FDA ha aggiornato il foglio illustrativo di trastuzumab per infusione venosa (Herceptin, Genentech, Inc), includendo informazioni aggiornate sul rischio di cardiomiopatia, specialmente se usato in associazione alle antracicline.
Trastuzumab può causare disfunzione ventricolare sinistra, aritmie, ipertensione, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie e morte per cause cardiache. Può inoltre produrre il declino sintomatico della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF).
In accordo con la FDA, è stato attribuito un incremento del rischio di disfunzione miocardia sintomatica 4-6 volte maggiore nei pazienti trattati con l'anticorpo rispetto ai non trattati; l'incidenza più alta in assoluto è stata osservata nei pazienti sottoposti a trattamento concomitante con antracicline.
Prima di iniziare la terapia con trastuzumab, i pazienti devono essere sottoposti ad accertamenti cardiaci, inclusivi dell'acquisizione della storia clinica, esame fisico, misura dei valori di partenza di LVEF mediante ecocardiogramma o Multiple Gated Acquisition scan.
Nuove linee guida per il monitoraggio cardiaco, basate sui protocolli degli studi clinici, suggeriscono che la LVEF debba essere valutata ogni 3 mesi durante e dopo la terapia e poi ogni 6 mesi per almeno 2 anni. Se la terapia viene sospesa a causa di un declino della funzione ventricolare, le misurazioni vanno condotte ogni 4 settimane.
La terapia andrebbe sospesa nei pazienti in cui si rileva un decremento assoluto del 16% o maggiore della frazione di eiezione rispetto ai valori di base o un LVEF al di sotto della norma, con una diminuzione maggiore del 10% rispetto ai valori basali. La sicurezza della prosecuzione o della reintroduzione della terapia in questi pazienti non è ancora stata studiata.
Trastuzumab è indicato per l'uso come parte di una terapia a base di doxorubicina, ciclofosfamide e paclitaxel per il trattamento adiuvante nel carcinoma mammario con HER-2 overespresso con coinvolgimento linfonodale e, come agente singolo, per il trattamento del cancro del seno overesprimente HER-2, con o senza coinvolgimento dei linfonodi, dopo una multiterapia basata sulle antracicline. È inoltre approvato, per uso singolo, in pazienti già sottoposti a chemioterapia e, in associazione a paclitaxel, in pazienti al primo trattamento, affette da carcinoma mammario metastatico, HER-2 positivo
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DIARREA DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Il 5 e il 22 gennaio 2008, la FDA ha aggiornato le etichette di un macrolide, eritromicina, e un monolattame, aztreonam, per avvisare del rischio di diarrea da Clostridium difficile (CDAD).
L'uso di questi agenti può alterare la flora batterica del colon, portando ad una proliferazione eccessiva di Clostridium difficile e al conseguente rilascio delle tossine A e B, che possono contribuire all'insorgenza di CDAD. Questi tutti gli antibiotici sono stati implicati in questa patologia, che può variare in gravità da una lieve diarrea a colite fatale.
Poiché i ceppi di C. difficile che producono l'ipertossina possono essere refrattari alla terapia antibiotica, essi sono stati associati ad un aumento di morbilità e mortalità e alla possibile necessità di una colectomia. La FDA avvisa che la CDAD va presa in considerazione per tutti i pazienti che presentano diarrea in seguito all'uso di antibiotici. Un attento esame della storia medica è necessario a causa della possibile insorgenza tardiva della malattia; casi di CDAD sono stati riportati anche dopo più di due mesi dal completamento del ciclo di terapia.
La FDA segnala che il trattamento di infezioni primarie in corso può dover essere sospeso in pazienti con CDAD sospetta o conclamata. La gestione della patologia richiede un adeguato ripristino del bilancio elettrolitico e dei fluidi, supplementazione proteica, terapia antibiotica diretta contro C. difficile e, talvolta, può rendersi necessario un intervento chirurgico.
Eritromicina e aztreonam sono indicati per il trattamento di infezioni causate da ceppi di microrganismi sensibili. Eritromicina ha uno spettro simile a quello della penicillina ed è spesso usata per trattare le infezioni del tratto respiratorio, malattie veneree e acne. Aztreonam esercità una potente attività contro i batteri gram negativi suscettibili, tra cui lo Pseudomonas aeruginosa.