TOLERABILITY
OF SELECTIVE SEROTONIN REUPTAKE INHIBITORS: ISSUES RELEVANT TO THE ELDERLY
Draper B, Berman K
Drugs & Aging 2008; 25:501-519
Pari efficacia e migliore tollerabilità rispetto ai triciclici
rendono gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina i
farmaci di prima scelta per trattare la depressione nell'anziano. Occorre
comunque tenere presente che questi farmaci non sono privi di effetti
indesiderati, la cui frequenza nella popolazione anziana è più
elevata che nelle altre fasce di età.
RIASSUNTO
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) continuano
ad essere gli antidepressivi di prima scelta per gli anziani, in quanto
meglio tollerati e dotati della stessa efficacia degli altri antidepressivi.
Tuttavia, sono recentemente emerse preoccupazioni riguardo una serie di
effetti avversi che sembrano verificarsi più di frequente negli
anziani. In parte ciò si ricollega al maggiore rischio di interazioni
tra farmaci in questa fascia di popolazione. La disfunzione piastrinica
indotta dagli SSRI con alta attività serotoninergica è associata
a sanguinamenti gastrointestinali nel primo mese di trattamento, sebbene
l'incidenza complessiva sia, nei fatti, bassa. Il rischio di cadute e
fratture negli anziani che assumono SSRI è simile a quello riportato
con gli antidepressivi triciclici. L'iponatremia, da ricondursi all'induzione
della sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico potrebbe
anche mettere a rischio la vita dell'anziano, anche se nella maggior parte
dei casi è asintomatica e reversibile. I disturbi extrapiramidali
come il parkinsonismo e la discinesia sono, per quanto più comuni
negli anziani, comunque rari. Il rischio di reazioni avverse cerebrovascolari
è molto basso tra i pazienti che assumono SSRI. I dati che collegherebbe
il comportamento suicida nell'anziano e il rischio di cancro sono ancora
poco robusti. Poche delle differenze riscontrate tra i membri della classe
hanno significato clinico.
Si raccomanda comunque che, negli anziani, gli SSRI vengano portati a
regime lentamente e che siano usati con cautela in presenza di altri farmaci
la cui interazione con essi è nota.
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