ESPOSIZIONE A TIAZOLIDINEDIONI E RISCHIO DI INFARTO MIOCARDICO IN PAZIENTI DIABETICI



AN ASSESSMENT OF THE EFFECT OF THIAZOLIDINEDIONE EXPOSURE ON THE RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION IN TYPE 2 DIABETIC PATIENTS
Koro CE, Fu Q, Stender M
Pharmacoepidemiol Drug Saf 2008; 17:989-996



L'uso di rosiglitazone o pioglitazone è associato ad un aumento del rischio di infarto miocardico in soggetti diabetici solo per esposizioni superiori ai 12 mesi.

RIASSUNTO
SCOPO Determinare la probabilità di un infarto miocardico (IM) in diabetici di tipo 2 esposti a rosiglitazone e pioglitazone, separatamente, rispetto ad altre terapie antidiabetiche.
METODI E stato condotto uno studio caso-controllo innestato in una coorte di soggetti con diabete di tipo 2 dal database delle registrazioni dell'Integrated Healthcare Information Services (IHCIS). I casi incidenti di IM sono stati appaiati a tre controlli, ciascuno per età (±5 anni), genere e anno di diagnosi del diabete. I soggetti sono stati classificati secondo l'esposizione al farmaco antidiabetico: 3, <6, 6-12 e >12 mesi prima della data indice. Gli odds ratio aggiustati di IM sono stati calcolati per soggetti esposti a rosiglitazone e a pioglitazone, separatamente, rispetto ad altre terapie antidiabetiche. I fattori di rischio aggiustati per età, ACE-inibitori, beta-bloccanti, diuretici, nitrati, diagnosi di iperlipidemia, ipertensione e patologia coronarica.
RISULTATI In totale, sono stati inclusi nell'analisi 891.901 soggetti diabetici (9870 casi e 29.610 controlli) identificati dal 1999 al 2006. L'età media era di 63 anni sia per i casi che per i controlli. Rispetto a quelli trattati con altre terapia antidiabetiche, gli OR aggiustati per IM erano 1,03 [IC al 95% 0,93-1,12] per rosiglitazone e 0,92 [0,83-1,01] per pioglitazone nei 3 mesi precedenti alla data indice.
CONCLUSIONI I risultati suggeriscono che il rischio di IM in soggetti esposti a rosiglitazone o pioglitazone per un periodo inferiore ai 12 mesi non è differente da quello di soggetti esposti ad altre terapie antidiabetiche, mentre l'esposizione per più di 12 mesi è associata ad un aumento del 15% e del 13% nel rischio di IM, rispettivamente.