SIBUTRAMINE-ASSOCIATED
QT INTERVAL PROLONGATION AND CARDIAC ARREST
Ernest D, Gershenzon A, Corallo CE, Nagappan R
The Annals of Pharmacotherapy 2008; 42:1514-1517
OBIETTIVO
Riportare una probabile associazione tra sibutramina e prolungamento dell'intervallo
QT che ha portato a fibrillazione atriale ed arresto cardiaco.
RIASSUNTO DEL CASO
Ad una donna sana di 51 anni con obesità, ma senza altre patologie
di rilievo e fattori di rischio cardiaci nella storia medica, è
stata prescritta sibutramina (dose iniziale 10 mg/die, aumentata a 15
mg/die dopo 10 settimane). Quattro mesi dopo l'inizio della terapia la
donna ha sviluppato una fibrillazione atriale ed è stata risuscitata
con esito favorevole.
All'ammissione, l'ECG mostrava tachicardia sinusale senza modificazioni
ischemiche ed un intervallo QT prolungato (545 msec). Un angiogramma coronarico
successivo rivelava una situazione normale delle arterie coronariche e
l'assenza di altre anormalità. Il suo intervallo QT in 2 giorni
tornava alla normalità e rimaneva successivamente nei limiti (<440
msec).
La paziente veniva sottoposta al giorno 35 all'impianto di un cardioverter-defibrillatore
automatico e nei due anni di follow-up la situazione clinica cardiaca
e neurologica rimaneva stabile.
DISCUSSIONE
E' noto che sibutramina agisce centralmente inibendo il re-uptake di noradrenalina,
dopamina e serotonina, mostrando quindi un'azione simile a quella di altri
farmaci che prolungano l'intervallo QT. Le informazioni prescrittive attuali
sul farmaco non contemplano precauzioni o reazioni avverse correlate a
questa azione. Il prolungamento dell'intervallo QT associato a sibutramina,
descritto in questo caso, è stato giudicato probabile sulla base
dell'algoritmo di Naranjo.
CONCLUSIONI
I medici che prescrivono sibutramina dovrebbero monitorare attentamente
i loro pazienti per eventuali anormalità ECG e dovrebbero usare
cautela nel co-prescrivere altri farmaci che prolungano l'intervallo QT.
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