SAFETY
OF INHALED BUDENOSIDE CLINICAL MANIFESTATIONS OF SYSTEMIC CORTICOSTEROID-RELATED
ADVERSE EFFECTS
Christensson C, Thoren, Lindberg B
Drug Safety 2008; 31:965-988
Una
revisione sistematica di trial clinici, studi epidemiologici e case report
dimostra che non esiste una chiara associazione tra budenoside assunta
per via inalatoria e aumentato rischio di crisi surrenalica, riduzione
d'altezza e fratture nei soggetti asmatici.
RIASSUNTO
La
terapia con i corticosteroidi inalati (ICS) è centrale nella gestione
a lungo termine dell'asma ed è usata ampiamente nel trattamento
delle malattie polmonari croniche ostruttive (BPCO). Mentre la somministrazione
per inalazione riduce l'esposizione sistemica, rispetto alle forme
orali ed iniettabili, e quindi limita il rischio degi effetti avversi
da corticosteroidi sistemici, persiste l'attenzione sulla sicurezza a
lungo termine del trattamento con i ICS. La valutazione degli effetti
a lungo termine della terapia con corticosteroidi inalati richiede uno
sforzo considerevole da parte della ricerca che potrebbe durare anni.
Sono stati identificati, per l'utilizzo di studi a breve termine, marker
surrogati per gli end point clinici come crisi surrenale, altezza finale
ridotta e fratture. Tuttavia rimane discutibile il valore predittivo di
questi marker.
Budesonide inalato è disponibile dai prima anni '80 e la sicurezza
di questo principio attivo è stata studiata in modo approfondito.
E' stata effettuata una review della letteratura scientifica per valutare
la sicurezza a lungo termine della terapia con budesonide per via inalatoria
in relazione all'incidenza attuale dei seguenti end point: insufficienza/crisi
surrenalica, altezza finale ridotta, fratture e complicazioni in gravidanza.
Sono stati presi in esame, fino al 29 febbraio 2008, le seguenti fonti
di informazioni: il database esterno BIOSIS, Cochrane Central Register
of Controlled Trials, Current Contents, EMBASE, International
Pharmaceutical Abstracts e MEDLINE, in aggiunta al database dei prodotti
interni di AstraZeneca. Sono stati inclusi solo gli articoli originali
di studi epidemiologici, indagini nazionali, trial clinici e case report
riguardanti budesonide inalata.
Sono stati identificati 8 indagini sulla crisi surrenalica. Una sola di
questa aveva criteri specifici per la diagnosi; essa ha coinvolto 2912
pediatri ed endocrinologi e ha riportato 33 pazienti con crisi surrenalica
associata alla terapia con ICS; solo un paziente utilizzava budesonide
(in co-trattamento con fluticasone propionato). Sono stati inoltre trovati
14 case report sulla crisi surrenalica nei pazienti trattati con budesonide.
Solo in due di questi il farmaco era stato assunto alle dosi raccomandate
e in assenza di interazioni con altri farmaci.
Sono stati presi in considerazione tre studi retrospettivi e uno prospettico
che valutavano l'altezza finale. Nessuno di questi mostrava alcuna riduzione
dell'altezza nei pazienti che avevano assunto budesonide inalata durante
l'infanzia e l'adolescenza.
Sono stati identificati 17 studi epidemiologici che esaminavano il rischio
di fratture. Dopo aggiustamento per fattori confondenti, gli studi non
riportavano dati inequivocabili sul rischio aumentato di fratture con
budenoside. Inoltre sono stati presi in considerazione 4 trial clinici
prospettici controllati con placebo della durata di 2-6 anni con budesonide
inalata in pazienti con asma o BPCO. Nessuno degli studi esaminati identificavano
qualche associazione tra budesonide inalata e rischio aumentato di fratture.
Quattro studi che usavano i dati dei registri anagrafici e sanitari svedesi
mostravano che non era evidente un rischio aumentato di malformazioni
congenite, difetti cardiovascolari, diminuite età gestionale, peso
e lunghezza alla nascita o periodo di nascita tra i bambini nati da donne
in terapia con budesonide inalata durante la gravidanza a confronto con
la popolazione generale. Questo era confermato da 5 studi osservazionali
in Australia, Canada, Ungheria, Giappone e Stati Uniti. Ugualmente un
trial clinico randomizzato che metteva a confronto gli end point della
gravidanza tra i pazienti con asma che assumevano budesonide inalata o
placebo, non dimostrava alcuna differenza negli end point della gravidanza.
In conclusione, basandosi su 25 anni di esperienza con dosi differenti
e in diverse popolazioni, la terapia con budesonide inalata solo in casi
davvero rari sembra essere associata ad un rischio aumentato di crisi
surrenalica, riduzione dell'altezza finale, aumento del numero di fratture
o complicazioni durante la gravidanza.
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