USE
OF A PRESCRIBED EPHEDRINE/CAFFEINE COMBINATION AND THE RISK OF SERIOUS
CARDIOVASCULAR EVENTS: A REGISTRY-BASED CASE-CROSSOVER STUDY
Hallas J, Bjerrum L, Støvring H, Andersen M
Am J Epidemiol 2008; 168:966-973
Lo studio retrospettivo non ha rilevato associazioni tra prodotti a base
di efedrina/caffeina ed eventi avversi cardiovascolari; l'osservazione
è stata fatta in diversi sottogruppi di pazienti, per differenti
esiti CV e vari pattern di utilizzo.
RIASSUNTO
E' stato dimostrato che efedrina e le preparazioni erboristiche a base
di efedra inducono una lieve/moderata perdita di peso. In seguito a segnbalazioni
di eventi cardiovascolari gravi, questi prodotti sono stati ritirati dal
mercato americano nel 2004.
Tuttavia non sono stati condotti studi ampi e controllati sulla possibile
associazione tra la prescrizione di efedrina/caffeina (*) e gli eventi
cardiovascolari in generale.
Gli autori hanno unito i dati di 4 differenti fonti all'interno dello
Statistics Denmark, utilizzando i dati di 257.364 di individui
che assumevano efedrina/caffeina nel periodo compreso tra il 1995 e il
2002. I dati sono stati analizzati usando una tecnica caso-crossover con
un end point composito: decesso extra-ospedaliero, infarto miocardico
o ictus. Per valutare gli effetti nei pazienti cronici e nei nuovi utilizzatori,
gli autori hanno effettuato uno studio caso-controllo all'interno della
coorte dei soggetti che assumevano abitualmente efedrina/caffeina.
Tra 2.316 casi (soggetti con eventi), 282 (12,2%) erano utilizzatori abituali
di efedrina/caffeina. Dall'analisi caso-crossover risultava un odds ratio
di 0,84 (intervallo di confidenza [IC] al 95% 0,71-1,00); dopo aggiustamento
per il trend nell'uso di efedrina/caffeina l'odds ratio era 0,95 (0,79-1,16).
Le analisi di sottogruppo non rivelavano nessuno strato con un rischio
significativamente elevato.
Nel sottostudio caso-controllo non c'era alcun aumento di rischio tra
i nuovi utilizzatori o tra gli utilizzatori di dosi cumulative elevate.
Nel presente studio l'assunzione di efedrina/caffeina non era associata
ad un sostanziale aumento del rischio di outcome cardiovascolari avversi.
(*)
L'efedrina è un protoalcaloide estratto da alcune piante appartenenti
al genere Ephedra (famiglia Ephedraceae). Strutturalmente simile all'amfetamina
di cui rappresenta il naturale precursore, l'efedrina viene utilizzata
per migliorare la concentrazione, per sopprimere l'appetito, per favorire
il dimagrimento e per il trattamento di asma e ipotensione. In oculistica
l'efedrina viene utilizzata come farmaco midriatico (ha la capicità
di dilatare la pupilla).
Nonostante i ben documentati effetti collaterali, l'efedrina è
facilmente reperibile a dosaggi consistenti anche in Italia, in quanto
presente come principio attivo in molti prodotti da banco venduti in farmacia
o nelle erboristerie. Talvolta l'efedrina viene chiamata Ma Huang (Ephedra
sinica) rifacendosi al nome di una pianta molto popolare nella medicina
tradizionale cinese e particolarmente ricca di efedrina.
L’efedrina è contenuta in molti prodotti ad "azione dimagrante".
Una delle caratteristiche più interessanti di questa sostanza,
simile ma più potente di quella esercitata dalla caffeina, riguarda
la capacità di accelerare il metabolismo stimolando la secrezione
di catecolamine. Questo effetto, associato al potere inibente sull'appetito,
non è quantificabile e varia da soggetto a soggetto. L’assunzione
di prodotti a base di efedrina a scopo dimagrante può comunque
risultare impropria e potenzialmente pericolosa. Il 12 aprile 2004 la
FDA (Food and Drug administration Statunitense) ha vietato la vendita
(anche se non il possesso) di tutti i "supplementi dietetici"
contenenti efedrina.
Nel mondo dello sport l'efedrina riscuote un interesse maggiore rispetto
alla caffeina, sia per le modalità di somministrazione più
agevoli, sia per l'effetto più immediato e prolungato a dosi minori.
Il suo effetto stimolante è comunque inferiore rispetto a quello
esercitato dalle amfetamine. L'efedrina, per valori superiori a 10 microgrammi/ml
rilevati nelle urine, costituisce positività per doping ed è
inserita nella classe delle sostanze vietate redatta dal Comitato Olimpico
Internazionale (C.I.O.)
Effetti collaterali
L'utilizzo concomitante di efedrina o pseudoefedrina ed altri stimolanti
come caffeina ed anfetamine dovrebbe essere evitato; oltre agli effetti
dopanti si amplificano infatti anche quelli collaterali che mettono a
dura prova il sistema nervoso e cardiovascolare fino a produrre aritmie
e disordini cerebrovascolari anche di notevole entità. Particolarmente
a rischio sono i soggetti che soffrono già di problemi cardiaci,
malattie tiroidee e diabete. In tutti questi casi il consumo di prodotti
contenenti efedrina (anche a piccole dosi) è caldamente sconsigliato.
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