REAZIONI AVVERSE DA FARMACI ED OSPEDALIZZAZIONI



Tre studi europei hanno valutato il ruolo delle reazioni avverse da farmaci nel tasso di ricoveri ospedalieri e l'incidenza di tali reazioni nel contesto della cura in ospedale.


Le reazioni avverse da farmaci costituiscono un'importante causa di morbilità e mortalità e possono talvolta portare alla necessità di ricovero ospedaliero, come dimostrato da due studi europei di recente pubblicazione. Il primo studio [1] è stato condotto in Scozia, analizzando 1.101 accessi al pronto soccorso in un periodo di due settimane e raccogliendo i dati relativi alle sospette reazioni avverse da farmaci (ADR). Le ADR sospette erano 30, corrispondenti ad una prevalenza del 2,7%, e tre di queste erano relative a farmaci autoprescritti. L'ADR era la causa principale di ospedalizzazione nel 56,7% dei casi (17/30); solo il 13,3% delle reazioni segnalate è stato giudicato inevitabile. Il secondo studio [2] ha analizzato i dati relativi a 548 ricoveri ospedalieri nell'arco di 6 mesi in un singolo centro in Grecia. Di questi, 70 (12,8%) era ADR-correlato; la reazione avversa più comune era l'evento emorragico (37,3%) e la classe di farmaci più frequentemente segnalata era quella dei FANS.
Un terzo studio [3] mostra che anche il setting ospedaliero può essere scenario di eventi avversi. Nell'indagine spagnola l'incidenza di eventi avversi correlati alle cure ospedaliere era pari all'8,4% e quasi la metà di essi è stato giudicato evitabile. Più frequentemente, questi eventi avversi intra-ospedalieri erano causati dal trattamento farmacologico (37,4%).


[1] REAZIONI AVVERSE DA FARMACI CORRELATE A RICOVERI OSPEDALIERI IN SCOZIA
ADVERSE-DRUG-REACTION RELATED ADMISSIONS TO A HOSPITAL IN SCOTLAND
Hopf Y, Watson M, Williams D
Pharmacy World & Science 2008; 30:854-862


RIASSUNTO

SCOPO Identificare con metodi prestabiliti le ammissioni ospedaliere correlate aD ADR e determinare la proporzione di quelle prevenibili e quelle causate da farmaci di non- prescrizione.
METODI Questo studio osservazionale prospettico ha operato una screening di tutte le ammissioni ospedaliere di emergenza, raccolte dai farmacisti di reparto in un periodo di due settimane. Le sospette ammissioni ospedaliere correlate ad ADR sono state segnalate ai ricercatori dello studio e attraverso criteri prestabiliti ne è stata valutata la probabilità, la causalità, e la prevenibilità.
RISULTATI Di 1101 ammissioni di emergenza occorse durante il periodo di studio, 30 sono state classificate come ADR-correlate, dato equivalente ad una prevalenza del 2,7% (IC 95% 1,8-3,7%). Di queste 30 ammissioni, 3 (9,7%) erano associate a farmaci di non-prescrizione. Le ADR sono state la causa principale di ammissioni ospedaliere nel 56,7% (n=17/30) dei casi e solo 13,3% (n=4/30) di tutte le ammissioni riportate sono state valutate come non-evitabili.
CONCLUSIONI La proporzione di ricoveri ospedalieri correlati ad ADR è stata più bassa rispetto ai risultati di precedenti studi realizzati in UK. Una sostanziale proporzione di ADR era associata farmaci di non-prescrizione, dato che evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza fra i pazienti, prescrittori e altri professionisti della salute riguardo a possibili effetti avversi seri causati da questo tipo di medicinali.


[2] REAZIONI AVVERSE DA FARMACI COME CAUSA DI OSPEDALIZZAZIONE: ESPERIENZA IN UN SINGOLO CENTRO IN GRECIA
ADVERSE DRUG REACTIONS AS A CAUSE OF HOSPITAL ADMISSIONS: A 6-MONTH EXPERIENCE IN A SINGLE CENTER IN GREECE
Alexopoulou A, Dourakis SP, Mantzoukis D, et al.
Eur J Intern Med 2008; 19:505-10


RIASSUNTO

CONTESTO Le reazioni avverse da farmaci sono un'importante causa di morbilità e mortalità.
METODI È stato condotto uno studio prospettico che ha arruolato tutti i pazienti che nell'arco di un periodo di sei mesi sono stati ricoverati in ospedale. L'analisi dei dati ottenuti ha incluso: (1) una valutazione della frequenza di ricoveri ospedalieri correlati ad ADR e il loro grado di causalità, gravità e prevenibilità; (2) una descrizione del tipo di farmaci coinvolti; (3) un resoconto delle più comuni manifestazioni cliniche correlate alle ADR analizzate; (4) una valutazione dei fattori predittivi di ADR.
RISULTATI 70 ammissioni ospedaliere su 548 (12,8%) erano correlate ad un ADR. L'emorragia è stata la più comune ADR (37,3%), seguita da eventi metabolici e renali (10,8% per entrambi). I farmaci più spesso coinvolti erano FANS, diuretici, aspirina, anticoagulanti orali e agenti ipoglicemici orali. Un confronto fra i ricoveri ospedalieri correlati a ADR e quelli non correlati ha mostrato che l'età e il numero medio di farmaci assunti erano, tra tutti i pazienti ricoverati nell'ospedale, significativamente maggiori nei pazienti ricoverati per ADR. Fra i due gruppi presi in esame non esistevano differenze relativamente a sesso, malattie croniche al momento del ricovero, giorni di ospedalizzazione, indebolimento della funzione cognitiva, insufficienza renale, danni all'attività psichica e uso di droghe psicoattive. L'analisi multivariata ha mostrato che il numero di farmaci era l'unico predittore indipendente di ammissioni ospedaliere ADR-correlate (OR 1064, IC al 95% 1019-1109). In 13 dei 70 ricoveri ospedalieri correlati ad ADR (18,6%), le reazioni avverse sono state codificate come gravi.
CONCLUSIONI Le ADR sono cause comuni di ospedalizzazione e possono avere importanti conseguenze. Il più importante determinante di ricoveri ospedalieri correlati ad ADR è il numero di farmaci assunti.


[3] INCIDENZA DI EVENTI AVVERSI IN AMBITO OSPEDALIERO IN SPAGNA
INCIDENCE OF ADVERSE EVENTS RELATED TO HEALTH CARE IN SPAIN: RESULTS OF THE SPANISH NATIONAL STUDY OF ADVERSE EVENTS
Aranaz-Andrés JM, Aibar-Remón C, Vitaller-Murillo J, et al.
J Epidemiol Community Health 2008; 62:1022-9


RIASSUNTO

OBIETTIVO Determinare l'incidenza e la densità di incidenza di eventi avversi (EA) negli ospedali spagnoli (escluso il periodo pre-ricovero).
METODI Studio di coorte retrospettivo.
RISULTATI L'incidenza di pazienti con eventi avversi correlati direttamente alla cura ospedaliera era pari all'8,4% (IC al 95% 7,7%-9,1%) e saliva a 9,3% (8,6%-10,1%) includendo quelli relativi al periodo pre-ricovero. La densità di incidenza era di 1,2 EA per 100 giorni-paziente (1,1-1,3). L'incidenza di EA di entità moderata o grave era di 5,6 EA per 100 giorni-paziente (4,9-6,3). Nel 66,3% degli EA sono state richieste procedure addizionali e nel 69,9% si è reso necessario un ulteriore trattamento. In totale, il 42,8% degli EA era considerato evitabile. Tra i soggetti con fattori di rischio intrinseci, il 13,2% ha sviluppato EA, rispetto al 5,2% dei soggetti senza fattori di rischio (p<0,001); nel 9,5% dei pazienti con fattori di rischio estrinseci si osservavano EA, contro il 3,4% tra pazienti senza fattori di rischio (p<0,001). I soggetti con più di 65 anni mostravano una frequenza di EA più alta di quella rilevata tra soggetti più giovani (12,4% vs 5,4%; p<0,001; RR 2,5). Gli EA più frequenti erano quelli associati ai farmaci (37,4%), ad infezioni ospedaliere di qualunque tipo (25,3%) ed a problemi tecnici durante una procedura (25,0%). In totale, 31,4% degli EA richiedevano un aumento della durata del ricovero. Gli EA associati all'assistenza medica prolungavano l'ospedalizzazione di 6,1 giorni per paziente.
CONCLUSIONI L'incidenza di pazienti con EA correlati all'assistenza medica negli ospedali spagnoli era rilevante e paragonabile a quella osservata in altri studi canadesi e neozelandesi, condotti con metodologia confrontabile. La vulnerabilità dei pazienti è stata qui identificata come fattore determinante nell'occorrenza di EA correlati alla cura ospedaliera. Questo ed altri studi recenti indicano la necessità che gli EA vengano considerati una priorità di salute pubblica in Europa.