BIANCOSPINO E REAZIONE DA IPERSENSIBILITÀ MULTIORGANO CON INSUFFICIENZA RENALE ACUTA



CRATAEGUS ORIENTALIS ASSOCIATED MULTIORGAN HYPERSENSITIVITY REACTION AND ACUTE RENAL FAILURE
Horoz M, Gok E, Genctoy G, et al.
Intern Med 2008; 47:2039-42


Il lavoro descrive un caso di ipersensibilità multisistemica e tossicità renale grave conseguenti ad una consistente assunzione di biancospino, normalmente usato per la sua azione tonica e moderatrice a livello cuore (tropismo elettivo) e sistema nervoso.

RIASSUNTO
I pazienti, soprattutto quelli con malattie e disturbi cronici, si stanno affidando sempre più alle terapie mediche alternative e complementari (CAMT). Poiché l'uso di CAMT sta crescendo in tutto il mondo, è necessario essere consapevoli degli effetti clinici avversi, delle dosi e delle interazioni potenziali tra erbe mediche.
Crataegus orientalis
o biancospino è una pianta piccola con frutti rossi. Un certo numero di studi sembra dimostrare che il biancospino abbia un'azione inotropa positiva sul cuore clinicamente rilevabile. Rimangono largamente ignorati gli ingredienti, le caratteristiche del metabolismo e della eliminazione e gli effetti avversi del biancospino.
E' qui riportato un caso di reazione di ipersensibilità multisistemica e di insufficienza renale acuta e progressiva associata al consumo di biancospino. Un uomo di 68 anni è giunto in Pronto Soccorso con disturbi quali stanchezza, affaticamento, difficoltà respiratorie, riduzione dell'urinazione ed epistassi. La storia medica pregressa era ordinaria, tranne che per l'assunzione di 0,5 Kg di radice di biancospino e di 5 tazze di tè fatto con le foglie della stessa pianta 3 giorni prima della comparsa dei sintomi. Dopo l'esame iniziale, si è resa necessaria l'emodialisi a causa di un'insufficienza renale acuta con moderata acidosi metabolica e sovraccarico di fluidi. Il paziente ha poi richiesto altre due sessioni di emodialisi, a cui è stata affiancata solo una terapia di supporto, senza alcuna somministrazione di farmaci. Tuttavia, nonostante l'aumento dell'urinazione, i livelli di creatinina continuavano ad aumentare e, poichè rimanevano alti anche dopo il decimo giorno di ricovero, è stata effettuata una biopsia renale. La diagnosi finale è stata: nefrite interstiziale acuta. Il paziente ha poi iniziato una terapia con prednisolone, che ha migliorato il quadro clinico e portato alla dimissione il ventiquattresimo giorno.