USO MATERNO DI ANTIPERTENSIVI E MALFORMAZIONI CONGENITE CARDIACHE



MATERNAL USE OF ANTIHYPERTENSIVE DRUGS IN EARLY PREGNANCY AND DELIVERY OUTCOME, NOTABLY THE PRESENCE OF CONGENITAL HEART DEFECTS IN THE INFANTS.
Lennestål R, Otterblad Olausson P, Källén B
Eur J Clin Pharmacol, pubblicato on line il 7 febbraio 2009


Dal registro delle malformazioni congenite svedese è stata individuata una coorte di donne che avevano assunto farmaci antipertensivi nelle prime fasi della gravidanza, in cui è stato evidenziato un rischio significativo di difetti cardiaci neonatali.

RIASSUNTO
SCOPO Indagare sull'associazione fra uso materno di antipertensivi nelle fasi precoci della gravidanza e malformazioni congenite neonatali.
METODI È stata identificata una coorte dal registro delle malformazioni congenite svedese (Swedish Medical Birth Register). I soggetti arruolati nello studio comprendevano 1418 donne che avevano usato farmaci antipertensivi nelle prime fasi della gravidanza, ma che non avevano diagnosi di diabete.
RISULTATI Nelle donne che avevano assunto antipertensivi è stato rilevato un eccesso di rischio per quanto riguarda i seguenti eventi: distaccamento della placenta, taglio cesareo, induzione del parto ed emorragia post-parto. Le nascite premature erano più frequenti rispetto a quanto atteso ed i bambini nati da madri che avevano assunto farmaci antipertensivi erano piccoli in confronto all'età gestazionale e avevano un eccesso di vari sintomi neonatali. I difetti cardiovascolari erano presenti con un odds ratio aggiustato di 2,59 (IC al 95% 1,92-3,51). I risultati erano simili quando le donne partecipanti allo studio avevano assunto ACE-inibitori o altri antipertensivi, in particolare beta-bloccanti. Anche il tasso di natimortalità era più alto e sempre senza una chiara farmaco-specificità.
CONCLUSIONI Questo studio mostra una lieve farmaco-specificità per quanto riguarda l'associazione fra uso materno di antipertensivi e un aumentato rischio di difetti cardiovascolari neonatali.