RIASSUNTO
Una donna di 75 anni con diabete mellito, ipertensione e iperlipidemia
si recò al pronto soccorso con debolezza generalizzata e alle estremità
superiori. La donna era caduta 2 mesi prima. All'ammissione, la donna
era in terapia con lovastatina 40 mg/die, diltiazem a rilascio controllato
240 mg/die e glimepiride 1 mg/die. Nei novanta giorni precedenti aveva
iniziato ad assumere sitagliptin 100 mg al giorno, ma dopo 2 settimane
era passata a glimepiride.
Un consulto cardiologico effettuato il giorno dell'ammissione al PS aveva
diagnosticato una rabdomiolisi secondaria da uso di statine, dati i livelli
molto elevati di creatina chinasi miocardica e livelli oltre il limite
di troponina I. Era stata anche presa in considerazione l'ipotesi che
la rabdomiolisi potesse essere causata dall'interazione tra i farmaci
concomitanti e lovastatina, con cui la paziente era in cura da 12 anni.
Era improbabile che la rabdomiolisi fosse stata scatenata da interazione
con diltiazem in quanto erano passati 10 mesi dall'ultimo aggiustamento
del dosaggio di tale farmaco. Usando la scala di probabilità delle
interazioni tra farmaci (Drug Interaction Probability Scale) è
stata determinata una possibile associazione tra lovastatina e sitagliptin
(punteggio 4).
Gli autori sottolineano che in base alla loro conoscenza questo sarebbe
il primo caso riportato di rabdomiolisi dovuta a interazione tra lovastatina
e sitagliptin. Ulteriori studi sarebbero necessari per valutare l'effetto
in vivo di sitagliptin sul citocromo P450 3A4 e chiarire quali altri meccanismi
possono sostenere l'interazione. In attesa di nuove evidenze si raccomanda
ai clinici di tenere in considerazione la possibilità che possa
manifestarsi interazione tra sitagliptin e lovastatina.
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